Re: l'interpretazione di Copenaghen è falsificabile?

From: transumante <girolami_at_studenti.ph.unito.it>
Date: Mon, 15 Oct 2007 14:01:57 -0700

Ciao

On 10 Ott, 20:51, acava..._at_studenti.ph.unito.it wrote:
> Ciao a tutti, sono uno studente di fisica e vorrei sapere se qualcuno
> la pensa come me su questo punto. Premetto che solitamente mi sento
> molto infastidito da "intromissioni" della filosofia nella scienza, e
> che questo argomento � un tantino a rischio di ricadere in quel tipo
> di cose secondo i miei gusti personali.

pi� che altro qui stai attento ai troll

 Ora, anche se non penso che ci
> sia realmente bisogno di una definizione di cosa � scientifico, credo
> che pi� o meno tutti ci sentiamo "descritti" bene dalla definizione
> data da Popper di falsificabilit�; almeno, lo spirito del metodo
> sperimentale mi sembra essere sempre stato quello, da molto prima che
> Karl ci arrivasse. Il problema �: una teoria intrinsecamente
> indeterministica (ovviamente parlo della MQ) ricade nella definizione
> di falsificabilit�? Sarei anche curioso di sapere se Popper stesso non
> avesse notato un problema, se qualcuno lo sa.
>
> Cerco di spiegare meglio: il contenuto empirico della MQ di solito
> viene liquidato cos�, sui libri di fisica :
> 1) L'insieme dei valori possibili delle misure � lo spettro
> dell'operatore a.a. che corrisponde all'osservabile (e questa �
> un'affermazione evidentemente falsificabile, quindi non c'� nessun
> problema a fino qui; e "fino a qui" include un sacco di cose)
> 2) La probabilit� che il valore misurato cada all'interno di un
> insieme (di Borel ecc..) si calcola in un certo modo matematicamente
> ben definito, e "al tendere delle misure a infinito, la frequenza dei
> dati tende a riprodurre tale distribuzione di probabilit�"
> Questa affermazione non mi sembra fornisca operativamente allo
> sperimentatore alcun modo di falsificarla, proprio perch� il concetto
> di probabilit� non ha secondo me contenuto empirico preciso;
> ovviamente ottenere sempre testa pu� farmi sospettare che una moneta
> sia truccata, ma � perfettamente compatibile con una moneta buona,
> tanto che posso calcolare anche la probabilit� di ottenere sempre
> testa a partire dall'ipotesi "la moneta � buona". Se qualsiasi
> andamento (o quasi) � spiegabile dal modello...ha senso discutere di
> interpretazioni della MQ che siano a un livello retrostante ci� che
> possiamo falsificare con l'esperimento?

A me pare che la tua obiezione non riguardi esplicitamente la mq, ma
in generale la congruenza di descrizioni probabilistiche con la
falsificabilit�. Ci sono vari test che "misurano" quanto una serie di
dati sperimentali segua una particolare distribuzione. Sono quelli che
ci siamo studiati controvoglia in lab1 e lab2; forniscono precisi
parametri che stabilscono "quanto" un andamento sia spiegabile da un
modello.

> Pu� darsi che io mi sbagli (magari, clamorosamente) ma mi sembra
> istintivamente troppo debole una risposta basata sul fatto che anche
> in fisica classica le misure hanno degli errori, per cui gli
> sperimentatori devono verificare un andamento statistico dei dati
> compatibile con la legge .

Mi pare una cosa diversa. Comunque credo che la domanda del titolo sia
mal posta (magari chi ne sa di pi� mi smentir�). L'interpretazione di
Copenaghen non � una teoria, ma appunto un'interpretazione della
teoria, che sarebbe la MQ. Credo sia quest'ultima che debba rispondere
a un criterio di falsificabilit�. Insomma, gli esperimenti e l'analisi
dei dati che ne conseguono testano la validit� della MQ,
l'interpretazione della MQ pu� essere dovuta alla S. di Cop. o chi
vuoi tu.
Received on Mon Oct 15 2007 - 23:01:57 CEST

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