Re: curiosità miste

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Mon, 15 Oct 2007 20:10:07 +0200

Avrei un po' di cose da dire, ma non so da dove cominciare...
Mi sembra appurato che nel caso della vista parlare di armoniche e'
fuori luogo, perche' la gamma delle radiazioni visibili non arriva a
coprire un'ottava.
Sull'intervallo preciso si trovano dati discordanti, ma grosso modo
direi tra 380 e 750 nm.
Tutte le radiazioni monocromatiche (ossia sinusoidali) comprese in
questo intervallo di l. d'onda sono visibili come colori distinti
*puri*.
Quella che nell'arcobaleno ci siano 7 colori e' una leggenda, o se
preferite una convenzione. Tra l'altro mi pare che ci siano altri
paesi dove se ne contano 6, non 7.
Ma prestando un po' d'attenzione se ne possono distinguere ben di
piu'...

A proposito del bianco: non confondiamo la definizione di "rumore
bianco" che si da' in elettronica (intensita' costante su tutte le
frequenze) col colore che noi vediamo come bianco.
Questo non e' affatto definito in modo univoco: dipende da molte cose,
tra cui l'esistenza di altri campi colorati, il tipo di sorgente
(illuminante) che si usa...

Il fatto che bastino tre colori "primari" per costruire (per sintesi
additiva) una vastissima gamma di colori e' vero, ma c'e' da precisare
alcune cose.

1) I colori primari non sono univocamente definiti: si possono
scegliere con un certo margine, attorno al rosso, al verde, al blu.
(A proposito: attenzione che in RGB la G sta per verde (green) non per
giallo!)

2) Non e' pero' vero che con tre colori primari si possano ottenere
*tutti* i colori: mescolando tre primari non si ottengono *mai* colori
puri.
Per es. si puo' avere un giallo dalla somma di rosso e verde, ma non
sara' lo stesso giallo di una sorgente monocromatica.
Senza contare che in pratica gia' i fosfori di un monitor per es.
forniscono primari tutt'altro che puri: quindi lo spazio di colori
riproducibile e' piu' ristretto di quello che l'occhio potrebbe vedere.

3) E' gia' stato detto, ma lo ripeto: colori complementari sono quelli
che sommati nella giusta proporzione danno un bianco. Per es. un
violetto a 400 nm e un giallo a 560, oppure un blu a 480 e un arancio
a 580, un rosso a 750 e un turchino (ciano) a 490...
Un verde a 520 nm *non ha* complementare tra i colori spettrali puri.

4) Agli effetti della visione, le radiazioni monocromatiche esistono e
come! Qualunque riga spettrale e' monocromatica, in quanto l'occhio non
e' capace di risolverla in componenti "piu'" monocromatiche.
E basta anche molto meno.

Quanto al suono e all'orecchio: gli ossicini sono soltanto organi
di trasmissione, tra il timpano e l'organo che veramente esegue
l'analisi del suono, ed e' la _coclea_.

Questa ha una struttura a spirale (da cui il nome) con sezione
variabile. Di conseguenza se la si eccita con un suono puro, il
massimo della vibrazione nel liquido che la riempie si sposta dal lato
piu' grosso a quello piu' sottile al crescere della frequenza.

Dato che la parete e' tappezzata di cellule dotate di ciglia che
sentono le vibrazioni, ecco che a seconda della frequenza vengono piu'
o meno eccitate diverse regioni. Ma la risoluzione e' tutt'altro che
fine, come del resto accade nell'occhio per i coni.
Quindi la discriminazione dei suoni dipende in modo determinante da
un'elaborazione a livello cerebrale. Comunque non c'e' nessuna analisi
di Fourier, ma solo una risposta globale assai complessa, che come ho
gia' detto viene poi elaborata.

Per mio conto non sarei affatto d'accordo che la capacita' di
elaborazione ed analisi dei suoni sia superiore a quella dei colori.
Forse non saprei neppure se il confronto abbia senso.
-- 
Elio Fabri
Received on Mon Oct 15 2007 - 20:10:07 CEST

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