"Enrico SMARGIASSI" <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote in message
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> Bruno Cocciaro wrote:
> > se la sua descrizione e', dal punto di vista predittivo, equivalente
> > alla relativita' einsteniana,
>
> Questo lo trovi scritto da molte parti, e lo credevo anch'io fino a
> qualche tempo fa, ma non e' vero. Ci sono almeno due predizioni che
> distinguono la RR dalla teoria lorentziana: l'effetto Doppler trasverso,
> e l'esperimento di Laub riguardante i dielettrici magnetici. Entrambi
> gli effetti vennero previsti sin dai primi anni della RR.
Benissimo. Trovo personalmente piacevole la cosa. Ho sempre trovato
abbastanza macchinosa la costruzione di un etere come supporto per la
propagazione della luce. La prima volta che sentii parlare dell'esperimento
di Michelson-Morley mi chiesi cosa poteva mai esserci di tanto sconvolgente
nel trovare che un esperimento da' sempre lo stesso esito indipendentemente
dall'orientazione dell'apparato sperimentale. Anche per questo non ho mai
provato a studiare nel dettaglio la posizione di Lorentz. Quanto dicevo
sopra lo basavo su affermazioni dello stesso Lorentz. Ma se mi dici che non
e' cosi', come dicevo, la cosa mi fa piacere.
> > allontanando, quelli che a me paiono i giganti dell'epoca, Poincare'
prima
> > ed Einstein poi, alla "fregola di modernismo" non si sono piegati.
>
> Einstein ha ribaltato i concetti di spazio e di tempo come un calzino,
> un Cocciaro del 1906 lo avrebbe accusato di fregola modernistica.
> Poincare' arrivo' ad un passo dalla scoperta della RR, e quel passo non
> lo fece proprio perche' era un filo troppo conservatore
> (scientificamente). Non mi pare un esempio felice.
Naturalmente non possiamo avere una controprova, ma io credo proprio che nel
1906 mi sarei innamorato della relativita' esattamente come mi e' successo
qualche decennio dopo. La relativita' e' certamente una conquista recente ma
personalmente trovo che sia anche da considerare come un trionfo della
fisica classica. Per quanto riguarda Poincare' lo conosco troppo poco per
esprimere un giudizio riguardo ai suoi contributi alla relativita' che
comunque, come ricordi anche tu, sono stati certamente rilevanti.
Altra cosa certa e' che Poincare' non si e' piegato all'incedere della
meccanica quantistica. Egli ha espresso i propri dubbi gia' nel 1911:
"Cio' che le nuove ricerche sembrano mettere in discussione non sono
soltanto i principi fondamentali della meccanica, ma e' qualche cosa che
finora ci era parso inseparabile dall'idea stessa di legge naturale. Potremo
ancora esprimere queste leggi nella forma di equazioni differenziali?
D'altra parte, cio' che mi ha colpito, nei vari interventi che abbiamo avuto
modo di ascoltare, e' stato il fatto di vedere la stessa teoria basarsi ora
sui principi della vecchia meccanica, ora sulle nuove ipotesi, che di quelli
sono la negazione; non dimentichiamo che qualunque proposizione e'
facilmente dimostrabile, ove il procedumento deduttivo si fondi su due
premesse contraddittorie"
Conclusioni generali di Poincare' in "La th�orie du rayonnement et des
quanta, Rapports et discussions de la
r�union 'Solvay' de 1911" Paris: Gauthier-Villars, 1912). Io l'ho tratto
dalle "Opere scelte" di Einstein della Bollati Boringhieri pag. 278.
Secondo me un conto e' spiegare l'origine operativa dei concetti di spazio e
di tempo, cioe' capire in maniera piu' profonda cio' che intendiamo con
quelle parole, tutto altro conto e' dire che non dobbiamo stupirci della
osservazione di correlazioni in assenza di variabili nascoste e in assenza
di comunicazioni; che l'eventuale stupore e' solo frutto del fatto che il
nostro cervello non e' (ancora) in grado di dare una descrizione "piacevole"
di alcuni aspetti della natura. Le due questioni sono, a mio avviso, su
livelli decisamente diversi, e solo la seconda e' tacciabile di fregola
modernistica.
> > Non sapevo di questa offerta. Sarei proprio curioso di sapere come
> > reagirebbe James Randi di fronte ad un esperimento tipo quello che
descrive
> > Ghirardi in "Un'occhiata alle carte di Dio".
>
> In quell'esperimento non si trasmette informazione. In quelli di
> telepatia si'.
Si' ma la domanda che mi ponevo e' se James Randi pagherebbe o no. Io credo
che, secondo il giudizio di uno spettatore medio (cioe' chiunque tranne
buona parte dei fisici), dovrebbe pagare.
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Oct 09 2007 - 22:46:54 CEST