Re: Variabili nascoste locali [Era: Una teoria per essere vera deve essere falsificabile]

From: Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it>
Date: Fri, 05 Oct 2007 16:02:40 +0200

Bruno Cocciaro wrote:

[Lorentz]
> secondo la sua sensibilita', preferiva la descrizione che dava lui, e
> sottolineava il fatto che non c'erano ragioni di principio per preferire la
> descrizione di Einstein.

Che lo dicesse Lorentz e' abbastanza naturale. Ma non abbiamo l'obbligo
di essere d'accordo. Basta vedere il numero, ed il tipo, delle
assunzioni di Lorentz rispetto a quelle di Einstein per rendersi conto
che queste sono assai preferibili.

> se la sua descrizione e', dal punto di vista predittivo, equivalente
> alla relativita' einsteniana,

Questo lo trovi scritto da molte parti, e lo credevo anch'io fino a
qualche tempo fa, ma non e' vero. Ci sono almeno due predizioni che
distinguono la RR dalla teoria lorentziana: l'effetto Doppler trasverso,
e l'esperimento di Laub riguardante i dielettrici magnetici. Entrambi
gli effetti vennero previsti sin dai primi anni della RR.

> e il problema e' solo l'introduzione di un
> ente (l'etere) che non siamo in grado di rilevare sperimentalmente (di cui
> non siamo nemmeno in grado di provare la non esistenza), allora direi che si
> possa anche scegliere la descrizione di Lorentz.

Il problema, dal punto di vista scientifico, e' che le descrizioni
"semplici" si sono rivelate praticamente sempre migliori di quelle
"complicate", ogni volta che sono venute in conflitto ed i dati empirici
non erano ancora in grado di discriminare.

> Tu dirai: "Ma questo etere e' solo una stampella psicologica che si usa per
> non abbandonare pregiudizi che ci sono cari!!!"

Esatto.

> E io direi: "Ok, e' cosi'. Ma ognuno ha i suoi pregiudizi

Non tutti i pregiudizi sono uguali. Occam - e la storia del pensiero -
ci insegna che avvolgere i propri pregiudizi in una nube di ipotesi piu'
o meno ad hoc pur di non abbandonarli e' raramente una strategia vincente.

[Lorentz]
> resto fila tutto liscio, non servono nuove ipotesi ad ogni nuova scoperta
> sperimentale.

Invece e' proprio quel che successe con l'etere di Lorentz...

> Il punto e' nel ritenere che "un giorno riusciremo ad immaginarlo". Io
> ritengo che non lo immagineremo mai perche' una cosa del genere a me pare
> impossibile.

Io invece trovo sbagliato trarre conclusioni sulla base di cio' che il
nostro cervello riesce o non riesce ad immaginare. Nel passato si
pensava che "non si sarebbe mai riuscito ad immaginare" come potesse
esistere l'azione a distanza, un universo infinito ma illimitato, un'
ondulazione senza "ondulante", ecc. ecc.. La logica e l'esperienza sono
le uniche guide cui possiamo - dobbiamo - affidarci. Il resto
prendiamolo con le molle.

> allontanando, quelli che a me paiono i giganti dell'epoca, Poincare' prima
> ed Einstein poi, alla "fregola di modernismo" non si sono piegati.

Einstein ha ribaltato i concetti di spazio e di tempo come un calzino,
un Cocciaro del 1906 lo avrebbe accusato di fregola modernistica.
Poincare' arrivo' ad un passo dalla scoperta della RR, e quel passo non
lo fece proprio perche' era un filo troppo conservatore
(scientificamente). Non mi pare un esempio felice.

> Non sapevo di questa offerta. Sarei proprio curioso di sapere come
> reagirebbe James Randi di fronte ad un esperimento tipo quello che descrive
> Ghirardi in "Un'occhiata alle carte di Dio".

In quell'esperimento non si trasmette informazione. In quelli di
telepatia si'.

> Sulla base di quanto detto da Recami non poteva saltar fuori nulla di quanto
> sto dicendo io.

Mi riferivo alla possibilita' di trovare conseguenze sperimentali dei
tachioni. Se Recami, o chi per lui, non e' ststo in grado di trovarne,
questo non fa altro che rafforzare lo status di ipotesi ad hoc dei tachioni.
Received on Fri Oct 05 2007 - 16:02:40 CEST

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