Valter Moretti ha scritto:
> Ciao, mi pare che il principio di equivalenza massa energia di
> Einstein dica un p� di pi�.
Come enunciato da Einstein sicuramente no.
> In base alla tua dimostrazione hai che l'energia *contribuisce* alla
> massa di un corpo secondo la relazione detta. Tuttavia Einstein si �
> spinto a dire di pi� secondo me, e cio� che non c'� limite inferiore
> anche nel processo inverso: detto in modo un p� ambiguo: tutta la
> massa pu� "tramutarsi" in energia, non c'� un "nucleo duro di massa",
> sono la stessa cosa.
Nonricordo di aver mai visto in Einstein un tale discorso sulla
"non esistenza di un limite".
E neppure vedo dove e perche' sia necessario, anche in riferimento a
cio' che segue.
> In termini pi� moderni, la massa � semplicemente la componente
> temporale del quadriimpulso [cio� l'energia] valutata nel riferimento
> in cui tale quadrivettore ha solo componente temporale.
Certo, ma da questo in che modo discende per es. la possibilita'
dell'annichilazione di e+ e-?
A me sembra un fatto del tutto distinto.
> Non si pu� parlare di massa di un sistema fisico se non esiste un tale
> riferimento; e non c'� una natura sostanziale pi� profonda della massa
> che questa.
> Credo che questo non si possa dimostrare da ipotesi prime di alcun
> genere, ma possa solo essere assunto e poi verificato
> sperimentalmente...
In primo luogo, stiamo parlando (secondo me) di due cose diverse.
Un conto e' le propr. di trasf. di impulso ed energia, e l'esistenza
dell'invariante massa.
Un altro e' che un sistema *composto* possa andare incontro a processi
in cui la *somma delle masse* dei costituenti varia.
In sostanza il lavoro di E. del 1905 e i seguenti dimostrano proprio
questo: per es. che se un corpo di massa M assorbe due fotoni (massa
nulla) e ciascuno di energia epsilon, che hanno q. di moto nulla,
allora necessariamente il corpo avra' alla fine la massa M +
2*epsilon.
Ovvio che se sai gia' che energia e impulso formano un 4-vettore che
si conserva, e sai che la massa e' il suo invariante, puoi dare la
dim. per via puramente formale, in quattro e quattr'otto.
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Elio Fabri
Received on Wed Sep 26 2007 - 21:15:02 CEST