Re: il potenziale chimico

From: Diego Santini <diego.santini_at_katamail.com>
Date: Fri, 28 Sep 2007 09:51:49 +0200

"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:5lvpibFalsigU1_at_mid.individual.net...

> Non so dove leggi, ma mi butto: stai studiando fisica tecnica.
> Se mi dirai che ci ho preso, ti spieghero' come ho fatto a capire :)
Chimica-fisica

> Comunque a mio modesto parere tutto questo discorso del "lavoro del
> campo" non sta in piedi.
> Di quale mai campo si sta parlando?
Il testo dice che in ogni punto di una soluzione disomogenea (che non ancora
raggiunge l'equilibrio, come quando metti una goccia di vino in un bicchier
d'acqua, prima che essa si distribuisca uniformemente nel solvente) il
potenziale chimico � diverso. Oppure due soluzioni separate da una membrana
semi- o permeabile del tutto: in qusto caso se le soluzioni hanno un diverso
potenziale chimico, seppur uguale in ogni punto di ciascuna: allora, per
continuit�, questo deve cadere nello spessore della membrana, dal pi� alto
al pi� basso. Quindi, rispondendo anche a quello che dici dopo, parlo di
volume per parlare in realt� di una regione di spazio nella quale �
definito, punto per punto, lo scalare potenziale. E il campo di formze, qual
�? Il testo afferma chiaramente che il gradiente del potenziale chimico
(pot. che � definito per mole) ci d� la forza che sposta una mole di
particelle: se ho una superficie A, a livello della quale il gradiente di
potenziale � dovunque uguale, allora avr� attraverso questa superficie, al
tempo t, un flusso di particelle spinto dalla forza anzidetta. Il testo,
infine, afferma che questa forza � la somma delle forze che agiscono su
ciascuna particella presente in A. Questa forza "individuale" � la forza che
serve per vincere gli attriti del mezzo, tantoch� essa � in media uguale e
contraria alla forza R = f*v (f = coefficiente di attrito, v = velocit�).
Secondo questo modello, infatti, la velocit� media della particella �
costante nel tempo prorpio perch� su di essa non agisce alcuna forza netta.



> Infatti di regola si assume come valore di riferimento una data
> temperatura (nell'uso della chimica fisica, mi pare 25^C); pressione
> di un'atmosfera e concentrazioni 1M (se ricordo bene).
Ma questo che dici � il pot. standard, non lo zero di riferimento: giusto?
Per�, in effetti, si potrebbe considerare il pot. standard che figura
nell'espressione del potenziale come la costante arbitraria additiva del
pot. elettrico: definita la quale si ha anche lo "zero"!



> Dato che ho detto sopra che non c'e' nessun campo conservativo di cui
> abbia senso parlare, la mia risposta e' no.
> Comunque non capisco perche' ti viene in mente il volume.
Il testo fa questo ragionamento: se parliamo di potenziale, parliamo di
lavoro che dipende solo dal valore di partenza e da quelo di arrivo,
ignorando il "percorso": partenza ed arrivo di che? Per esempio di una
particella da un ambiente a concentrazione maggiore ad un punto a conc.
minore. Se quindi esiste un potenziale, esiste il suo gradiente ed esso �
sempre una forza. Che forza? Quella che spinge le particelle contro le
resistenze del mezzo.


Che ne dici?

Grazie,
Diego.
Received on Fri Sep 28 2007 - 09:51:49 CEST

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