Re: Variabili nascoste locali [Era: Una teoria per essere vera deve essere falsificabile]

From: Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it>
Date: Fri, 28 Sep 2007 20:27:47 +0200

Bruno Cocciaro wrote:

> Il riferimento privilegiato si puo' dimostrare (quasi)

Quasi... il diavolo e' nei dettagli :-)

> sostanza, in fisica si "annusa" cio' che sembra essere la soluzione
> migliore, e lo scienziato e' libero, non e' tenuto a seguire alcuna
> prescrizione che gli voglia spiegare quale e' la maniera migliore di
> annusare.

Certo. Ma allora perche' non "annusare" direttamente l'etere di Lorentz
e lasciar perdere la relativita'? Dopotutto, e' vero che Lorentz poneva
il doppio di ipotesi, ma se le ipotesi non si devono contare ma annusare...

> Non si ha prova certa del fatto che *quel* vecchio sia lo zio.

Si ha la prova certa che quel vecchio esiste. Si ha la prova certa che
lo zio esiste. Non si ha nessuna prova che Babbo Natale esiste. Quindi
e' piu' economico ipotizzare che il vecchio sia lo zio.
Indipendentemente da qualunque discorso su letterine causalita' o
determinismo.

> Certo, sono sicuro che sia locale. Della teoria di Bohm so molto poco. Ho
> provato a leggere piu' volte la presentazione che ne da' Ghirardi. Li' per
> li' mi pare di capirci qualcosa ma poi la dimentico. Il punto e' che mi e'
> sempre parsa complicata. Il mio modello e' certamento molto piu' semplice.

Non direi. La teoria di Bohm ipotizza l'esistenza di un potenziale
quantistico tale che la distribuzione di prob. della posizione (e le
altre osservabili ad essa legate) delle particelle, ipotizzate
puntiformi, sia esattamente la stessa di quella prevista dalla MQ. La
variabile nascosta e' semplicemente la posizione della particella (si
sfrutta il sottile punto secondo cui gli autostati della posizione non
sono veri autostati ma lo sono solo in senso generalizzato). La teoria
quindi e' perfettamente in grado di predire le disuguaglianze di Bell.

Il potenziale ha caratteristiche "strane". Si propaga istantaneamente e
non conserva la qdm (il valore misurabile della qdm non e' dato da m*v,
dove v e' la velocita' della particella bohmiana; la qdm misurabile
ovviamente si conserva). Pero' mi sembra perfettamente possibile
immaginarne una piccola variante in cui il potenziale si propaga a
velocita' >>c ma finita. Sarebbe "locale" nel tuo stesso senso e su Bell
violerebbe le predizioni della MQ solo a distanze molto grandi.

Quanto alla semplicita', i postulati di Bohm *sostituiscono* quelli
della MQ, quindi non e' immediato stabilire quale teoria e' piu'
semplice (Bohm pero' deve ipotizzare una calibrazione fine della
distribuzione delle posizioni delle particelle a t=-oo per rendere conto
dei risultati sperimentali; in un certo senso la casualita' rientra
dalla finestra, come in Democrito). Nel tuo caso invece si *aggiungono*
a quelli della MQ, e quindi hai una teoria certamente piu' complicata
(della MQ ma forse anche di Bohm).

> nel sacco, lui mi risponde che proprio non riesce ad immaginare come, in
> assenza di comunicazioni, i regali possano essere proprio quelli.

Logico che non riesca ad immaginare. Ma se uno gli mostrasse che di
comunicazioni dimostrabili non ce ne sono, che penserebbe? Telepatia?

Be', certo non ignori che c'e` gente che alla telepatia ci crede. Anzi,
che sostiene di averne le prove. E forse non ignori che c'e` un
illusionista, James Randi, che va in giro per il mondo con un assegno da
$1000000 pronto per chi dimostra capacita' paranormali, p.es. telepatia.
Come fa a smontare le pretese di chi incontra? Ripete l'esperimento
eliminando le possibilita' di comunicazione tra i soggetti presunti
telepatici e notando la scomparsa delle manifestazioni telepatiche.
Oppure - e questo c'interessa di piu' - mostra che, nelle condizioni
sperimentali proposte, ci sono mezzi "normali", non al di fuori delle
attuali conoscenze o possibilita', per ottenere gli stessi risultati.

Il punto pero' e' che Randi questi mezzi *deve mostrarli*. Non gli basta
dire "esistono delle particelle che nessuno ha visto che permettono di
comunicare tra i due soggetti"; cosi' facendo perderebbe, giustamente,
la scommessa. Se ci fosse anche solo un caso in cui Randi o chi per lui
fallisce nel tentativo, allora la telepatia dovrebbe essere accettata.
Ed e' questa la situazione in cui siamo ora nel caso delle particelle
entangled.

> Non e' pre-newtoniana la mia posizione. La mia posizione e' esattamente
> quella di Newton che, alla critica che gli veniva fatta, rispondeva che era
> una critica legittima. Newton non si sognava di dire "queste critiche non
> sono scientifiche". Diceva che erano critiche legittime per le quali, al
> momento, non aveva risposte.

Newtoniano e' un modo di pensare, non strettamente legato alla persona,
Newton non era completamente newtoniano, cosi' come Galileo non era
completamente galileiano. Newton accettava la critica meccanicistica, ma
diceva anche che la sua era comunque una spiegazione valida, ed intanto
"Hypotheses non fingo" (mannaggia la rima con Gringo). I suoi successori
trovarono impossibile ideare un modello meccanico accettabile per la
gravita' e si tennero l'azione a distanza cosi' com'era. Alla fine del
'700 ormai si potevano ipotizzare azioni a distanza senza proporre
modelli meccanici e senza tema di suscitare "strida di beoti" e
Cavendish ed Epino lo fecero senza problemi per le forze elettriche,
spazzando via un secolo e mezzo di pseudospiegazioni meccanicistiche
sempre piu' contorte.

> Recami che io sappia non ha mai proposto niente di analogo a quanto proposto
> da me (e da Eberhard sempre posto che io lo stia interpretando
> correttamente). Le predizioni che potrebbero essere verificate in futuro
> sono gli esperimenti che potrebbero dare risultati in linea con il modello e
> non in linea con la MQ.

Recami pero' i tachioni li studiava da decenni. Possibile che non sia
saltato fuori nulla?

> Per gli altri non mi pronuncio esplicitamente. Il mio scopo principale e' un
> altro (e' correggere il principio di reinterpretazione).

Vabbe', allora non mi interessa.

> Galileo sapeva che, assumendo che la luce non si propagasse istantaneamente,
> la sua la velocita' sarebbe dovuta essere sicuramente grande. Era talmente
> grande che non riusciva a misurarla. Dalle misure poteva solo concludere che
> "la sua velocita' e' piu' grande di ...",

A parte che Galileo non aveva una teoria che dipendesse dal valore di c,
il suo esperimento sulla luce e' considerato un esperimento che *non* ha
avuto successo. Il primo esperimento di successo al proposito non a caso
e' considerato quello di Romer.

> Certo, sono generate entangled, ma alla nascita non hanno "scritto dentro"
> cosa dovranno fare. Sulla Terra c'e' scritto che dopo il giorno viene la
> notte (e sui guanti c'e' scritto che se uno e' destro l'altro sara'
> sinistro).

Nel caso delle particelle entangled sta scritto al momento della nascita.
Received on Fri Sep 28 2007 - 20:27:47 CEST

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