JTS ha scritto:
> Una delle chiavi e' che l'angolo limite per la riflessione totale fra
> aria a 300 K e aria a 330 K non e' cosi' pazzamente elevato - lo copio
> dal lavoro di Elio, e' 89°36' e corrisponde ad una distanza di 230
> metri per un osservatore on gli occhi a un metro e sessanta. Questo lo
> trovo sorprendente perche' la differenza tra gli indici di rifrazione
> e' di circa 3*10^-5, e la mia reazione a questo numero e' "non puo'
> succedere nulla".
Qui rispondo su questo punto.
Per cominciare, ho ricontrollato i conti dell'articolo e tornano.
La spiegazione della tua sensazione sbagliata è che hai trascurato uun
fatto.
L'angolo d'incidenza è vicino a 90°, quindi il suo seno (o coseno del
complemento) varia molto lentamente.
Detto a il complemento, abbiamo
cos a =~ 1 - a^2/2.
Questo dovrebbe essere circa 1 - 3x10^(-5), da cui
a^2 = 6x10^(-5)
a = 7.7x10^(-3) rad = 27'.
Come vedi ci siamo: la differenza probab. è dovuta a n, che a 300 K è
piuttosto < 1.00003.
E' istruttivo questo esempio: bisogna stare attenti quando si dice
"questo è molto piccolo rispetto a quest'altro, quindi ...". Qui c'è
una radice quadrata che ti frega :-)
> Questo non lo ho capito, ma mi riprometto di guardare in dettaglio il
> percorso dei raggi. In particolare se e' possibile con i percorsi dei
> raggi (calcolati con l'equazione dell'iconale mi pare) approssimare
> bene la propagazione dei fronti d'onda, allora l'effetto e' di ottica
> geometrica.
Leggi il post che segue, in risposta a Giorgio.
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Elio Fabri
Received on Tue Sep 11 2018 - 09:59:20 CEST