Re: I fotoni sono, o non sono, i mediatori del campo magnetico?

From: LuigiF <fortunati.luigi_at_gmail.com>
Date: Tue, 18 Sep 2007 07:21:50 -0700

On 17 Set, 14:08, marcofuics <marcofu..._at_netscape.net> wrote:
> A me sembra che LuigiF voglia capire.... >>>> Ma "la forza" chi la
> esercita?????
>
> ALLORA
>
> Se la forza e' elettromagnetica, se e' gravitazionale, se e'.....
>
> C'e' una forza.
>
> OK, fin qui e' la premessa.
>
> Se c'e' una forza c'e' l'oggetto della stessa (la sonda, il corpo che
> la subisce) e c'e' il soggetto della forza...
> Questa visione (molto fruttuosa per 2 secoli di scienza) ha portato
> come sai al concetto di <<campo>>.
> Entita' fisica, dalle evanescenti caratteristiche percettive, che si
> manifesta allorquando una forza "agisce".

  L'hai detta giusta "evanescenti caratteristiche percettive".

  Quando m'imbatto in qualcosa di evanescente, cerco, se possibile, di
focalizzarla meglio che posso.
>
> Il campo ha quindi: sorgente, e oggetto-sonda. Esso in se' "conserva
> l'energia" della sorgente per far si' che valga il principio di
> conservazione dell'energia (e la RR).

  Una parentesi: Il principio di conservazione dell'energia non
significa anche che l' energia, non pu� scaturire dal nulla, n� pu�
finire nel nulla?

>
> Una sorgente di campo che emette energia per inviarla ad un ricevitore
> di energia lo fa rispettando il vincolo di "esistenza di una velocita'
> limite per la propagazione delle informazioni" : c.
> Quindi il campo immagazzina in se' questa energia e la trasporta.

  Ma cos'� il campo?
  Possiamo dire che il campo � una porzione di spazio nel quale si
trova questa energia?
  (Non abbiamo ancora specificato cos'� questa energia).
  Cosa c'� di diverso in uno spazio con le caratteristiche di campo,
rispetto ad uno spazio in cui queste caratteristiche non ci sono? Tu
mi dirai che in uno dei due gli oggetti si muovono in modo diverso
dall'altro. Ma questo � un effetto, non una causa.
  Cosa c'� di diverso nello spazio-campo (rispetto ad uno spazio-senza-
campo) che fa muovere gli oggetti in quel modo?
>
> Ma il fotone ed il campo sono 2 cose diverse....
> Non e' un campo come uno sciame di mosche.
> Visto da lontano sembra un fluido denso e nero... ma da vicino ne puoi
> scorgere i singoli componenti.. il fotone non e' la mosca dello
> sciame.

  Va bene dire che il fotone non � la mosca dello sciame e che non �
una pallina. Ok, ma allora cos'�? E' possibile dargli un qualche
connotato comprensibile, o deve restare nel limbo dell'ignoto?

>
> Veniamo all'effetto magnetico.
>
> E' una Forza quella che ... "modifica lo stato di moto di un
> corpo"....
> Se il corpo e' fermo, o se e' in movimento.
>
> Prima domanda.. LuigiF, ma secondo te, i corpi "fermi" lo sono
> davvero? Oppure il rimanere "fermo" e' solo una valutazione
> soggettiva?

  Secondo me � una valutazione oggettiva, ma a patto di specificare
rispetto a quale sistema di riferimento.

   Se sparissero il sole, le stelle, i pianeti e restasse solo la
terra, chi potrebbe mai affermare che � ferma o che � in moto? E poi
ferma (o in moto) rispetto a cosa?
  Per�, baster� avere anche un solo altro qualunque oggetto nello
spazio, e potremmo sapere se, rispetto ad esso, la terra si sta
allontanando o avvicinando.

  Se rimane alla stessa distanza per un certo tempo e poi si allontana
(o si avvicina), allora ci deve essere stata una forza che ha prodotto
questo effetto. Non potrebbe averlo fatto senza una causa.

>
> Ogni corpo allora si sta muovendo (a patto di sapere chi lo
> "osserva"..).
>
> Come facciamo a trasformare la forza che per noi si manifesta su un
> corpo fermo, in una che si manifesta su un corpo in movimento?

  Questa non l'ho capita, mi puoi fare un esempio?
  Quando una forza si manifesta su un corpo, questo pu� essere fermo,
o in movimento, ma "sempre rispetto a qualche riferimento e mai in
assoluto". Quindi cosa cambia?
  Prendi, ad esempio, l'esperimento della limatura di ferro su un
foglio. Se la spargiamo uniformemente, si dispone con le distanze
reciproche pressoch� uguali. Ogni particella di ferro � ferma rispetto
a tutte le altre.
  Poi avviciniamo una calamita dall'altra parte del foglio.
  Le particelle si muoveranno le une rispetto alle altre e si
disporranno secondo determinate linee.
  Chi ha spostato le particelle di ferro variando le reciproche
distanze?

>
> Se ci rifletti... in mente considera il fotone... ti accorgi che il
> fotone davvero non puo' essere quell'oggetto "tipo palla di biliardo"
> che immaginavi.

  Ok, Non sono palle di biliardo. Ma sono niente? Sono qualcosa?

>
> E' un ente abbastanza strano che sfugge al senso comune... ogni
> tentativo di etichettarlo con le vecchie categorie classiche fallisce

  Quindi � inutile porsi domande?

> perche' esso .... NON SI MUOVE come un corpo classico portando
> "impulso".

  E come si muove? Non � dato saperlo?
  Per� poi esercita la pressione di radiazione! Con tanto di direzione
e verso.

>
> Se pensi ad un elettrone che scattera su un altro elettrone... allora
> la visone pittorica di 2 palle da biliardo va ancora bene, rende
> l'idea. Ma 2 elettroni come fanno a scontrarsi?
>
> Non si scontrano.... essi si scambiano energia tramite ..??????

  Tramite fotoni ?!? (non so, dimmi tu).

> ....Ed entrambi si muovono..... non esiste un corpo che puoi
> "battezzare come immobile, sic et simpliciter", <<si muove>> o <<non
> si muove>> non e' questione di energia ma di punti di vista.

  Certo. Dipende dal sistema di riferimento.
  Ma la "variazione" del movimento mi sembra tutt'altra cosa.
  Se la limatura di ferro � ferma rispetto al foglio, e poi, in
presenza della calamita si muove, allora, comunque l'osservatore si
muova, noter� sempre che si � disposta in posizioni reciproche diverse
da come erano in precedenza.

>
> Ed un elettrone e un positrone?
> Si attraggono? Come?
>
> e se analizziamo 2 elettroni e 2 positroni....?

  Questo dimmelo tu.
Luigi.
Received on Tue Sep 18 2007 - 16:21:50 CEST

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