Re: tempi dei salti energetici---
On 15 Set, 16:26, Soviet_Mario <Sov..._at_MIR.CCCP> wrote:
> Elio Fabri ha scritto:
> > Per come lo capisco io, quel 10^(-15) s = 1 fs (femtosecondo) ha tutta
> > un'altra origine e significato.
> > E' il periodo tipico della radiazione emessa (o assorbita) in una
> > transizione elettronica. Prendi E = hf, e vedrai che quel periodo
> > (frequenza f = 10^15 Hz) corrisponde a un salto di 3 eV.
>
> quindi, se capisco bene questa utile precisazione,
> implicitamente essa significa che il "parto" o la genesi di un
> certo fotone di data frequenza "ni" non pu� durare pi� del
> periodo della radiazione emessa medesima ? (Qui per periodo
> intendo proprio il reciproco della frequenza)
> Oppure significa che il "parto" deve durare ESATTAMENTE quanto
> il periodo della radiazione emessa ?
>
Mi sembrerebbe molto strano se il tempo di emissione della radiazione
durasse di meno, o anche fosse uguale, al periodo della stessa: un
treno d'onde lungo meno di una lunghezza d'onda, generato da una
semplice transizione elettronica? No, non mi sembra sensato. Una
transizione elettronica di solito genera treni d'onda molto maggiori
di lambda, cio� dell'ordine di metri.
Con tecniche molto particolari, si �, solo recentemente, riusciti a
generare impulsi EM di durata dell'ordine dell'attosecondo = 10^(-15)
s che quindi corrispondono ad un treno d'onde di lunghezza 3*10^8 *
10^(-15) = 3*10^(-7) m = 300 nm, che quindi � dell'ordine di grandezza
della lambda; ma, ripeto, si tratta di tecniche recenti
sofisticatissime.
Received on Sun Sep 16 2007 - 15:26:01 CEST
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