Re: Se avessimo.....

From: Tetis <ljetog_at_yahoo.it>
Date: Thu, 06 Sep 2007 00:09:10 GMT

Il 04 Set 2007, 12:31, Quantum <qu4n7um_at_virgilio.it> ha scritto:
> Lowlaw ha scritto:
> >
> > ... una densit� molecolare diversa, potremmo passare attraverso gli
> > oggetti?
>
> Bhe penso che pi� che di densit� molecolare si tratti di capacit� di
> interagire con la materia...
>
> Se fossimo fatti di neutrini non interagiremmo con la materia normale
> che ci circonda e quindi passeremmo attraverso gli oggetti...
>
> Ma affinch� succeda questo dovremmo essere composti di particelle
> subatomiche ad altissima energia, oppure da neutroni accelerati ad 1 GeV.

Questo dialogo mi ha ricordato la frase che avevo letto su un libro
didattico-sperimentale di fisica. "Se tutta la materia fosse costituita
solamente da campi bosonici non sperimenteremmo l'incompenetrabilit�
dei corpi, e nemmeno l'esistenza di corpi per come siamo abituati a
concepirli". E' una affermazione che non ha smesso di farmi pensare,
oscillo fra il ritenere che sia un'affermazione insensata, ed il cercare
un modello con soli campi bosonici per contraddirla o verificarla.
Da un punto di vista ingenuo penso anch'io che la semplice possibilit�
di interagire fra particelle porti con se la possibilit� di una
localizzazione
ed una corporeit�, tuttavia � vero che gli atomi fondano la propria
esistenza
come corpi "voluminosi" sulla pressione statistica di Fermi-Dirac.
La questione, che mi sembra degna delle riflessioni di Ehrenfest,
pone un problema di filosofia della conoscenza piuttosto rilevante,
ma non sono in sicuro di essere in grado di focalizzarlo in poche parole:
" una buona fisica � un sistema teorico molto articolato, in cui � difficile
immaginare che le cose vadano diversamente da come in effetti
vanno senza pervenire ad una incongruenza logica, quando facendo
questo esercizio speculativo si ottiene un sistema che non � logicamente
incongruente e che risulta poi essere addirittura una teoria con
controparte osservabile, ci sono buone probabilit� di essere un passo
indietro da
una teoria pi� astratta e potente che contempli un caso come l'altro,
indicando
che la natura non sta davvero da una parte n� dall'altra". Einstein si
poneva
questo problema in altri termini. Si chiedeva in altre parole se potesse mai
esistere una autentica libert� logica nella costruzione di una teoria
fisica,
in altre parole si chiedeva se la fattualit� � immaginabile diversamente da
come � senza incorrere in un errore logico. Per Einstein era una questione
mistica. Sconfinando sul piano teologico,
da un punto di vista rivelazionista � indubbio che la logicit� del mondo �
una dimensione parziale necessaria ma non sufficiente a comprenderlo,
ed io mi sento abbastanza a mio agio in questo punto di vista: ovvero
c'� la verit� empirica, la logica, e lo spirito di verit� che trascende gli
sforzi soggettivi e li dota di senso compiuto nel tempo entro una storia.
Scusate se sono andato fuori tema.


> Insomma dovremmo possedere troppa energia per perderla efficacemente con
> la materia circostante (provocando interazioni con questa) nel momento
> in cui ci troveremmo ad attraversarla...
>
> Quantomeno questo � quello che penso...
>

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Thu Sep 06 2007 - 02:09:10 CEST

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