Re: esiste il libero arbitrio?
LuigiF <fortunati.luigi_at_gmail.com> wrote:
> No, no.
>
> La persona davanti a me era disarmata.
>
> Dirai: allora perch� hai sparato? Non lo so. Mi stava antipatico.
> C'erano stati screzi nel passato. Forse sono un delinquente e mi piace
> uccidere.
>
> Decidi tu. Ma niente legittima difesa.
>
> Luigi.
Allora abbandona ogni speranza di assoluzione! :-). In ultima istanza un
giudice non pu� che giudicare i fatti e gli effetti di questi fatti. Le
cause nascoste, remote o comunque non direttamente indagabili o
confutabili (tipo: ho sparato perch� una vocina mi ha detto di farlo e
simili) non vengono neppure prese in considerazione. Al pi�, se ne viene
trovata la fonte, la "vocina" viene chiamata a correo: cio� andranno in
galera in due anzich� uno solo. Altrimenti serviranno al pi� a decidere
se farti scontare la pena in carcere o in manicomio.
Quindi, se tu uccidi perch� ti piace uccidere o perch� trovi antipatiche
certe persone piuttosto che altre, al giudice non gliene pu� fregar di
meno. Lui/lei pu� solo giudicare i fatti avvenuti, non le intenzioni con
cui sono avvenuti (o prima che avvengano). Su queste cose non sarebbe
male per� che rispondesse un giudice vero! :-)
Per quel che posso dire io: il fatto che a te possa piacere uccidere per
me, finch� non agisci per uccidere, sono esattamente affari tuoi,
esattamente come sono affari personali le pi� o meno particolari
inclinazioni private di certe persone. Finch� tutto rimane nella propria
testa senza effetti sul mondo esterno che ci circonda, nessun giudice,
avesse pure la facolt� di leggere il pensiero altrui, pu� fari alcunch�.
Al limite pu� decidere, come persona, di evitarti o rafforzare misure di
sicurezza preventive (ad esempio negandoti falcolt� di accesso alle
armi) ma, *come giudice*, ha le mani legate.
Ed � giusto che sia cos�. Il giudice pu� agire solo nei confronti dei
tuoi *atti* e basta. Le intenzioni con cui hai commesso gli atti che ti
vengono contestati, vengono valutati *discrezionalmente* in un secondo
momento. Prima si accerta se sei colpevole o no di qualcosa e poi, se
vieni trovato colpevole, il giudice, *discrezionalmente*, pu� decidere
di "interpretare" i tuoi moventi e calibrare la sua sentenza. Ma pu�
anche decidere di non starti nemmeno ad ascoltare e mandarti al fresco
senza tanti complimenti.
In questa fase il tuo libero arbitrio (o mancanza di libero arbitrio)
vale quanto quello del giudice: se tu o il giudice avete una pluralit�
di opzioni tra cui scegliere (o le avevi quando hai commesso il delitto)
allora puoi accampare tutte le scuse che vuoi sui limiti veri e presunti
del tuo libero arbitrio ma rimane comunque il fatto che *hai fatto una
scelta di cui devi rispondere*. E questo credo che sia un punto
importante da mettere in chiaro: un "libero arbitrio limitato" non
comporta affatto una "responsabilit� limitata" circa le tue scelte e le
tue azioni! Anzi, semmai, aumenta questa responsabilit�! La tua
responsabilit� decade solo quando non hai assolutamente scelta e i tuoi
atti sono gli unici possibili in una data circostanza, altrimenti vai al
fresco e basta! :-)
Quanto sopra �, imho, tutto quanto pu� essere valutato da un giudice
"normale" che, avendo gli stessi limiti di ci� che giudica (fatti e
persone) non ha in realt� alcuna autorit� per considerare obiezioni
basate sull'esistenza o meno del libero arbitrio. Su questa questione,
non potendo essere nemmeno in linea di principio "super-partes, non pu�
pronunciare sentenze di alcun genere e pu� solo rimettersi al giudizio
di qualcuno che, rispetto alla consistenza o meno del libero arbitrio,
sia il "super-partes" che altri non possono essere.
Al momento, per quel che se ne sa, questo "qualcuno" � solo Dio... Se
qualcuno ha il numero del suo ufficio si potrebbe sentire cosa ha da
dire in merito! ;-)
Ciao
Piercarlo
PS - Ovviamente esistono situazioni in cui occorre agire
preventivamente, qualora siano conosciute, proprio contro delle
*intenzioni* (ad esempio i piani di un gruppo terroristico per
organizzare attentati). Tuttavia questo tipo di situazioni andrebbero
discusse in ambiti pi� appropriatamente politici, compresa la
possibilit� e/o convenienza di "modulare" a seconda delle circostanze
l'effettiva fruizione di diritti e garanzie da parte dei cittadini,
privacy in primo luogo. Del resto, quando si arriva a questi estremi, il
problema del libero arbitrio dei singoli � stato come minimo "superato"
da un po'...
Received on Fri Aug 31 2007 - 00:00:12 CEST
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