Re: esiste il libero arbitrio?
Giovanni "Darke" Neiman ha scritto:
> On Sun, 26 Aug 2007 13:03:46 +0200, ramukreip_at_yahoo.it (Piercarlo)
> wrote:
>
CUT
>>> tu fai la scelta, ma � veramente una *tua* scelta? non sar� forse la tua
>>> educazione, il tuo passato, i tuoi *gusti*, comunque un qualcosa su cui
>>> tu non hai controllo?
>> Non essere coscienti delle origini delle proprie scelte � giusto la base
>> psicoologica dell'illusione del libero arbitrio... imho almeno.
>
> simile a ci� c'� la consapevolezza che l'Uomo � l'unico animale
> /mortale/. E' l'unico con il concetto di morte, che *sa* che dovr�
> morire, che lo *capisce*. Gli altri vivono indefinitamente fino a che
> non muoiono. Il tempo, la fine, la morte sono astrazioni di cui non sono
> capaci.
su questo penso che molti etologi, tra cui il Prof. Mainardi,
forse avrebbero qualcosa da ridire. E' evidente che nessun
animale abbia livelli di autocoscienza lontanamente paragonabili
al nostro, e questo � fuori discussione.
Ma mi pare piuttosto antropocentrico ed obsoleto dare al solo
uomo l'esclusiva assoluta di queste prerogative.
Ad es., tralasciando i primati antropomorfi, esistono casi in
varie specie tra loro non affini, in cui gli animali si
allontanano dal gruppo (o si isolano in assoluto) quando sentono
approssimarsi la morte, forse in un ottica di sacrificio
individuale per il bene della collettivit� (non so, questa � una
ipotesi mia). Ad esempio accade tra alcuni cetacei, tra gli
elefanti (e in un ottica meno evidente, ai gatti stessi).
Un altro comportamento forse non del tutto correlato, e del
quale non ho mai trovato alcuna chiave interpretativa o finalit�
biologica evidente, � quello per cui alcune specie uccidono i
propri piccoli se li trovano in cattivit�. C'� un uccellino che
lo fa, se non � una leggenda, ma non ricordo di che specie. Con
che fini ? A me non � chiaro, tranne ammettere che la madre
abbia consapevolezza dello stato di sofferenza dei piccoli, ai
quali procura la morte senza vantaggio per s� o altri piccoli
(dato che i primi sono in gabbia), quindi fa un dono (della
morte) dal suo punto di vista che lascia supporre che capisca
che la morte pone fine alla sofferenza. Oppure come spiegarlo ?
>> pagare conto doppio, s�! :-). Almeno da alcune cose puoi tornare
>> indietro, anche se non gratis. Da altre invece non esiste nulla che
>> possa pagare "il conto" e quindi indietro non ci torni... tutto qua (e
>> sempre imho).
>
> un vero "tornare indietro" contiene il fatto che l'andata l'hai fatta
> solo una volta.
Qui sono completamente d'accordo. La storia � unidirezionale ...
Anche questo � un limite duro per un arbitrio libero
ciao
Soviet
>
> del tipo devo vedere un film, per la prima volta. ma non sono sicuro se
> � bello, e me lo scarico piratato.
>
> scopro che � bellissimo, che gli effetti speciali sono stupendi, che
> avrei fatto veramente meglio a vederlo al cinema. ma non ho fatto cos�.
>
> e se ci vado al cinema ormai comunque non sar� la stessa cosa.
>
T
Received on Tue Aug 28 2007 - 00:17:27 CEST
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