Re: Filosofia della Fisica

From: 3p <2g3m05_at_gmail.com>
Date: Mon, 20 Aug 2007 06:07:58 -0700

On 19 Ago, 11:27, "Bruno Cocciaro" <b.cocci..._at_comeg.it> wrote:
> "3p" <2g3..._at_gmail.com> ha scritto nel messaggionews:1186836468.093132.81460_at_k79g2000hse.googlegroups.com...
>
> > questo non lo ricordo. se mi dici cos� non vedo perch� dovre dubitarne
>
> Ci ho ripensato, e mi sa tanto che quella frase non sia in "Fisica e oltre".
> Mi pare che gia' un'altra volta, non ricordando la fonte, sono andato a
> cercarla li' senza successo. A Settembre torno a casa e spero proprio di
> ritrovare la fonte.
>
> > Questo "eisntein aveva ragione" mi lascia
> > solo un po' perplesso in bocca ad heisenberg perch� a quanto mi
>
> Pero' Heisenberg limitava quell' "Einstein aveva ragione" semplicemente al
> fatto che la fisica si potesse o meno basare esclusivamente su esperimenti.
> Qualcosa di simile aveva affermato Bridgman da giovane, per poi
> dire che non riusciva a comprendere come avesse potuto credere in una cosa
> del genere. Lo dice, se ben ricordo (e anche se ho ben capito), nel 1961 in
> "A sophisticate's primer of relativity" (titolo che non riesco proprio a
> tradurre. Che cavolo significhera'? "Il primato della sofisticazione in
> relativita'" ?)
>
> > insomma forse il gruppo di Copenhagen, a prescindere dal fatto che
> > avesse o meno ragione, era stato un po' frettoloso a bollare come
> > realt� scientifica il loro punto di vista e fantasiose speculazioni
> > tutto il resto (nell'ottocento c'era una analoga corrente di pensiero
> > nei confronti degli atomisti).
>
> Sono totalmente d'accordo con te.
> E proprio l'esempio della "nascita" dell'atomo a me pare che dovrebbe
> servire da monito.
> Qualche anno fa inventai una storiella in cui i nipoti di Boltzmann e di
> Bohr, assistendo a scuola ad una lezione sulla pressione, rimangono colpiti
> dal fatto che il misuratore di pressione (che e' di fatto un misuratore di
> forza) desse sempre lo stesso risultato indipendentemente dalla direzione.
> La domanda che frullava nelle loro teste era:
> "Come fa il gas a "sapere" in che direzione mettero' il misuratore, per
> esercitare poi una forza sempre parallela al misuratore stesso"?
> Il nipote di Boltzmann risponde come suo nonno.
> Il nipote di Bohr risponde qualcosa del genere:
> "Siamo di fronte ad un esperimento del tutto nuovo rispetto a tutti quelli
> visti finora. Non abbiamo alcun motivo per ritenere che le categorie che
> abbiamo sempre usato per descrivere la fisica nota fino ad ora possano
> essere utili anche in questo caso. Cio' che questo esperimento ci mostra e'
> che la forza che il gas esercita e' indefinita fin quando non si va a
> misurarla. Nell'atto della misura, la forza (o, meglio, cio' che nel nostro
> modello descrive la forza), da indefinita, "collassa" in uno stato definito,
> precisamente nello stato che ha direzione parallela al misuratore, verso
> tale da comprimere la molla del misuratore, modulo che si mostra poi essere
> legato a superficie S del misuratore, volume e pressione del gas, secondo la
> legge di stato".
> Alle rimostranze del resto degli alunni che sostengono che quella non e' una
> spiegazione accettabile, il nipote di Bohr risponde:
> "Voi dite cosi' perche' siete degli inguaribili realisti, cioe' dei
> metafisici".
> Poi si rivolgono al nipote di Boltzmann e gli dicono (riferendosi al nipote
> di Bohr):
> "Vuole sempre avere ragione lui, ma stavolta ci pare proprio che l'abbia
> detta grossa. Non si capisce nemmeno quello che dice. Tu almeno lo capisci?"
> Il nipote di Boltzmann risponde:
> "Si' lo capisco, e non direi che l'abbia detta grossa. Lui e' fatto cosi'.
> Io pero' sono fatto in un'altra maniera".
>
> Ciao.
> --
> Bruno Cocciaro
> --- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
> --- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
> --- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)

beh la storia � bella, difficile fare di meglio esprimendosi in modo
cos� semplice e terra a terra, non so fino a quanto possa essere
calzante (e credo che pensi cos� anche te, � solo un modo di
descrivere in modo semplice e colorito, ma anche inevitabilmente
distorto, il dibattito tra realisti e non realisti). Per esempio i
realisti potrebbero obbiettare che la forma stessa che assume il
contenitore (deformazione delle pareti) � indice del fatto che si
hanno tante forze contemporaneamente verso le varie direzioni (in
definitiva, gli innumerevoli urti delle molecole). O meglio, per dire
la stessa cosa in modo ancora pi� semplice, possiamo applicare vari
manometri in molti punti diversi e verificare che la pressione
esercitata � sempre la stessa, nelle varie direzioni. I realisti
potrebbero opporre che le evidenze sperimentali sono in contrasto con
l'assunzione implicita del nipote di Bohr, quella cio� che il gas sia
un'entit� singola, che sceglie di volta in volta l'unica direzione in
cui intende esercitare una forza (quella lungo la quale facciamo la
misura). Qualsiasi tentativo non realista crolla in modo semplice e
senza possibilit� di appello. Il mio parere � che forse � meglio
rinunciare ad esprimersi in modo cos� semplice su problemi cos�
complessi (e magari sono il primo ad indulgere in tale errore). Per
quanto bella, questa storiella � solo la caricatura (e certamente
l'hai concepita in quanto tale) dei problemi che assillavano bohr e
einstein, che avevano a che fare con entit� singole, con stati che
venivano inevitabilmente e drasticamente cambiati dalle misure, ecc.
ecc.
Received on Mon Aug 20 2007 - 15:07:58 CEST

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