Re: Vuoto

From: Siddharta <nospam_at_nospam.com>
Date: Wed, 15 Aug 2007 17:05:31 +0200

"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:5iec7mF3jvp0eU1_at_mid.individual.net...
> Mi e' capitato sott'occhio un articoletto-recensione.
> Per non influenzare il giudizio, non dico ne' dove ne' chi e' l'autore.


Dopo aver letto un testo di interviste condotte a matematici puri, biologi,
fisici, economisti (insomma quelli che maneggiano la matematica) credo di
aver capito chi � l'autore. Lo stile � quello di Piergiorgio Odifreddi. Se
ho indovinato, spero di aver vinto almeno un pupazzetto:-)
Riguardo a quanto si dice, boh!? Per esempio, leggo che i gluoni avrebbero
massa zero, ma quella dovrebbe essere solo un'ipotesi, ma non sarebbe, come
nel caso dei fotoni, *necessario*. Riguardo ai quark, mi pare che gi�
parlare della loro massa in modo univoco � un po' ambiguo, nel senso che i
fisici parlano di massa in accezioni diverse (una riguarda la loro
interazione in un sistema, mi pare, un'altra quella che si osserverebbe se
fossero "a s�", ma non credo di essere stato molto preciso). Ma in ogni caso
mi pare che i quark (intesi come specie di particelle) abbiano tutti massa
non nulla (prego usare matita rossa e blu per correggere le cazzate: sono
vaghi ricordi di una lettura semi-divulgativa di qualche tempo fa).
Circa il concetto di vuoto, mi sembra che mischi senso comune, filosofia e
scienza. Per� mi pare anche che quanto "conquistato" dalla scienza (al di l�
della comprensione dei dettagli tecnici, che sono piuttosto complessi) non �
che sia una grande novit�, nel senso che di libri divulgativi e documentari
che ne parlano ce ne sono in giro a iosa.
Questa frase, invece, mi risulta un po' oscura:
"Piu' precisamente, la massa di particelle pesanti come il protone e il
neutrone si crea da energia pura secondo la formula di Einstein".
Spero di non scrivere grosse fesserie, ma mi pare, che nella R. non sia
cos�. L'interpretazione fisica che da Einstein del quadrivettore espresso in
funzione della massa e della velocit� del corpo, per una particella
materiale in quiete, � che massa ed energia sono differenti espressioni per
il medesimo oggetto fisico.Quindi, visto che ha citato implicitamente la R.,
scrivere che una genera l'altra *dovrebbe* essere - come dire - una cazzata?
(anche qui, prego usare matita rossa e blu, perch� mi riferisco a una
lettura da *curioso* di "Il significato della relativit�").


Ma ho indovinato almeno l'autore? :-)


> ---------------------------------
> Quanto pesa il vuoto
>
> Per la maggior parte di noi, il vuoto e' un luogo dove non c'e' niente.
> Per i fisici quantistici, invece, il vuoto e' un luogo dove c'e' di
> tutto, come ci canta e ci suona Frank Wilczek, premio Nobel per la
> Fisica del 2004, in un bell'assolo su "La musica del vuoto:" (Di
> Rienzo, pp. 89, euro 12). La domanda fondamentale alla quale lo
> scienziato risponde riguarda l'origine della materia ordinaria, che e'
> naturalmente l'esatto contrario del vuoto: la sua sorprendente risposta
> e' che essa, per il 90 per cento, emerge da una teoria idealizzata i cui
> ingredienti (quark e gluoni) sono completamente senza massa!
> A scanso di equivoci, questa emergenza della materia dal vuoto non e'
> affatto una creazione dal nulla: con buona pace dei filosofi, infatti,
> le due parole non sono per niente sinonime. Piu' precisamente, la
> massa di particelle pesanti come il protone e il neutrone si crea da
> energia pura secondo la formula di Einstein e le regole della Qcd, la
> cromodinamica quantistica che lo stesso Wilczek ha sviluppato da
> studente insieme al suo professore David Gross, vincitore con lui del
> premio Nobel.
> Come invece si formi la massa di particelle leggere quali l'elettrone
> e' ancora un mistero, che attende per la sua soluzione il passo
> successivo alla Qcd. Nel frattempo, comunque, questa ha gia' permesso
> addirittura di riprodurre in laboratorio le condizioni del Big Bang, in
> eventi esplosivi che provocano palle di fuoco ad altissima temperatura
> che si espandono in maniera simile all'universo primordiale, lasciando
> tracce come quelle fotografate sulla copertina del libro, che ci da'
> un'idea di come dev'essere stato il fatidico momento del fiat lux.
>
> --
> Elio Fabri
Received on Wed Aug 15 2007 - 17:05:31 CEST

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