Re: entropia...!

From: 3p <2g3m05_at_gmail.com>
Date: Tue, 07 Aug 2007 11:10:40 -0700

> Ehm, no.
> No nel senso che in questo caso, come in molti altri,
> sarebbe bene seguire un approccio storico. Come dici
> giustamente tu, Carnot non conosceva e non poteva
> conoscere l'entropia, Clausius infatti la definisce dopo
> la sua morte. Carnot � uno degli ultimi rappresentanti
> della prima termodinamica e il suo teorema va inquadrato
> in quel contesto, � assurdo, nonch� fuorviante rinviare
> ad approcci successivi che inevitabilmente non vengono
> ben compresi oltre a non far ben comprendere Carnot
> stesso... Parlare di macchine termiche e pompe di calore
> ti pare astruso? Bhe era tutt'altro che astruso per chi
> progettava macchine a vapore che nella prima met� dell'800
> avevano la loro importanza...

In che senso "astruso"? Semplicemente sto solo tastando il terreno per
valutare qual'� la strada pi� facile. Per quanto mi riguarda pu� darsi
benissimo che sia meglio parlare subito di macchine termiche e che
quel che ho detto nella mia domanda iniziale era una boiata (se era
cio� ragionevole introdurre l'entropia in quel modo, considerare cio�
l'aumento di entropia come un modo per scrivere in equazioni il fatto
che flusso di calore che si instaura spontaneamente tra due corpi a
temperatura diversa a contatto ha un verso ben preciso). E poi gli
approcci storici sono senz'altro interessanti ma da un punto di vista
didattico non � affatto detto che siano i migliori. Pi� importante a
mio avviso � non dimenticare gli aspetti operativi che stanno alla
base delle equazioni (mi piace ad esempio il modo in cui il mencuccini-
silvestrini introduce ai concetti di temperatura e calore) e dai quali
le teorie fisiche emergono per "azzardi", per "intuizioni". Per me
fare fisica significa dire: "i fatti sperimentali sono questi qua, una
ragionevole interpretazione � che... blabla, azzardiamo poi l'ipotesi
che... bla bla". Con metodi del genere ci si pu� introdurre a concetti
come energia interna, temperatura, calore, ecc. a prescindere da
interpretazioni statistiche. Certo si tratta di un approccio meno
profondo di quello della teoria cinetica, e che permette di andare
meno lontano. In definitiva si tratta di un approccio che alla lunga
viene inevitabilmente superato dagli stessi metodi che ho descritto,
dai quali la teoria atomica finisce per scaturire inevitabilmente (per
esempio: "i fatti sperimentali sono questi dati quantitativi sul moto
browniano, dunque...")

Comunque se vai su Wiki
> c'� una bella dimostrazione sulla base della legge
> dei gas perfetti e dei rapporti di conpressione, quella
> a mio parere dovrebbe essere insegnata, per poi passare
> pi� avanti a parlare di entropia, quando si introduce la
> meccanica statistica e la descrizione molecolare dei
> gas

quindi ritieni che non si dovrebbe parlare di entropia fino a quando
non � possibile spiegarla in termini di meccanica statistica? Mi
sembra una posizione un po' estrema
Received on Tue Aug 07 2007 - 20:10:40 CEST

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