Re: 40 anni di SM

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Thu, 02 Aug 2007 20:49:52 +0200

Filiberto ha scritto:
> 1) Questa normalizzazione che hai svolto nella tua tesi � legata in
> qualche modo a quella fatta da T'hooft e Veltman che poi li ha portati
> a vincere un Premio Nobel qualche anno fa???
Non "normalizzazione" ma "rinormalizzazione".
Si' c'entra, in senso lato. Pero' per non crearti fraintendimenti
(tipo: forse anch'io meritavo il Nobel :-)) ) dovrei spiegarti un po'
il problema, e temo non sia tanto facile qui. Anche perche' non ho idea
di quanta fisica teorica sai...

Comunque ai tempi della mia tesi la teoria della rinormalizzazione
doveva ancora nascere; il mio fu praticamente un esercizio: applicare
all'interazione pseudoscalare le tecniche esposte nei lavori di
Feynman e di Dyson.
Poi non mi sono piu' occupato dell'argomento, tanto che non ti saprei
neanche dire per quale ragione la rinormalizzazione della teoria
elettrodebole abbia meritato un Nobel.
Ma qui c'e' sicuramente una quantita' di gente che ne sa piu' di me...

> 2) Bernardini nel prosieguo del suo libro (ma a sto punto incomincio a
> dubitare della veridicit� delle sue affermazioni...) dice che ti sei
> "defilato dall'attivit� di ricerca, continuando a coltivare le sue
> idee su come presentare la fisica". Ti chiedo in che periodo ti sei
> spostato dal gruppo romano per andare a Pisa? Forse Bernardini ti
> voleva a lavorare con lui al sincrotrone di Frascati? Tu sai bene come
> � finita la storia del gruppo di Touschek e Amaldi?? Perch� Bernardini
> lascia un alone di mistero sulla vicenda di superadone...
Quante domande...
Ho letto quello che scrive CB su di me, e in effetti c'e' poco di
giusto (a prescindere sul giudizio sul mio caratteraccio, che ha una
buona dose di vero :) ).
Pero' il resto e' allegramente falsato, sicuramente senza malizia, ma
solo perche' CB con una certa spocchia "romanocentrica" mostra di non
ritenere degn di nota cio' che si faceva fuori di Roma. (Il bello e'
che io sono romano di nascita, mentre lui e' leccese :) )

In effetti io gia' al tempo del "famoso lavoro" ero in crisi su
significato della ricerca in teoria dei campi, e percio' accolsi con
entusiasmo la proposta di Conversi, che mi offri' di venire a Pisa per
partecipare alla progettazione e costruzione del primo calcolatore
elettronico interamente "made in Italy".
A questo mi dedicai per circa 4 anni, ce ne sarebbero di cose da
raccontare, anche perche' ormai i sopravvissuti di quel gruppo sono
davvero pochi, e non di rado la storia viene raccontata in modo
strumentale, per esaltare i meriti di qualcuno deprimendo quellidi
qualcun altro...

A Pisa sono arrivato nel 1955, e a parte il lavoro alla CEP mi fu
affidato l'insegnamento di Fisica Superiore, che era allora il corso
cardine del terzo anno di Fisica.
Tra i miei studenti c'era un buon gruppo di ragazzi di valore (un bel
po' di normalisti) parecchi dei quali avrebbero in seguito occupato
cattedre universitarie, e uno avrebbe ricevuto il Nobel.
Anche solo far lezione a ragazzi cosi' non era certo una routine: ti
metteva alla prova ogni giorno. Anche perche' io avevo solo 5 anni
piu' di loro...
Poi, con la mia tipica incostanza, tornai a fare il fisico teorico,
grosso modo per una decina d'anni. In questa attivita' di ricerca
qualche piccolo contributo, che magari CB ignora, l'ho anche dato; e
forse esiste anche qualche libro dove una briciola di citazione si
trova...

CB scrive "[...] a Pisa, dove si rintano' occupandosi d'insegnamento,
sempre selvatico e intrattabile".
In modo incomprensibile per chi legge, allude qui alla mia
partecipazione, a partire dal 1962, a un altro progetto: la diffusione
in Italia della sperimentazione PSSC. Nella quale venni coinvolto,
guarda caso, per invito di Ferretti.
L'attivita' di ricerca didattica, di sperimentazione e collaborazione
con insegnanti secondari l'ho continuata fino ad oggi; ho conosciuto
centinaia di docenti secondari, con alcuni sono rimasto in amicizia a
distanza di anni.
Percio' selvatico e intrattabile va bene, ma fino a un certo punto...

Delle altre cose che mi chiedi non so niente. In questo si', sono
sempre stato selvatico, nel enso che non ho mai praticato il gioco
accademico, nel bene e nel male, per cui somo sempre rimasto
all'oscuro di tanti fatti, notizie, pettegolezzi.

> 3) Che ne pensi della figura di Bruno Touschek?? Dato che ci hai
> lavorato,che tipo era?? Ma perch� non scrivi un libro sulla storia i
> queste vicende?? Cio� hai vissuto quasi 60 anni di fisica da
> protagonsta, ne hai di cose da raccontare no??
Difficile dire di Touschek. Ho gia' detto che a lui debbo l'idea del
"famoso lavoro". Lo ricordo come un tipo "strano", un po' perche'
paralva un italiano tutto suo, un po' perche' aveva un modo di pensare
la fisica molto diverso da quello che avevo assorbito nello studio, e
quindi fecondo.
Pero' ne' lui ne' Ferretti, a quanto posso ricordare, si sono mai
impegnati a spiegarmi l'importanza che poteva avere quello che facevo.
Io da solo non l'avevo capito, e forse a quel tempo ci si comportava
cosi' con un giovane: se ci arriva da solo bene; altrimenti, peggio per
lui...

Un libro? Ma per carita'! Se ne scrivono gia' troppi, e poi io per le
ragioni che ho gia' spiegato non saprei di che parlare.

> 4) Sai che la figlia del prof. Ferretti insegna nella mia
> Universit�??
Parli di Paola, penso, e dunque dovresti stare a Ferrara.
Gi altri due, se ricordo bene, si chiamano Luisa e Mario.
I figli di Ferretti me li ricordo bambini quando io facevo la tesi...

> ...
> O sei cambiato negli ultimi anni o lui si sta sbagliando come peraltro
> ha gi� fatto. Per� ti definisce un "didatta straordinario".
> Sinceramente a me sembra pi� inavvicinabile lui che tu. Gi� il fatto
> di parlarti e di darti del tu mi sembra una dimostrazione che
> Bernardini si sbaglia.
Un po' e un po' :)
In effetti ancor oggi di persona sono assai poco socievole ;-)

Comunque, per concludere su CB, la mia impressione e' che cio' che
scrive su di me in quel libro risenta di un certo attrito che c'e'
stato tra noi due per ragioni essenzialmente politiche.
Non mi sembra il caso di parlarne qui, ma ha a che fare con la storia
Moratti-Darwin.
Se sei curioso, prova a leggere
http://www.df.unipi.it/~fabri/sagredo/candela/candel44.pdf
                                 

-- 
Elio Fabri
Received on Thu Aug 02 2007 - 20:49:52 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Feb 05 2025 - 04:23:20 CET