Re: Velocità della luce

From: Cipi <pierinic_at_ecuanex.net.ec>
Date: Mon, 9 Jul 2012 06:37:32 -0700 (PDT)

On 9 Lug, 08:10, LuigiFortunati <fortunati.lu..._at_gmail.com> wrote:


> GIOVANNI 1958
> Lancio a questo punto un mio interrogativo: � possibile pensare di
> accelerare qualcosa oltre "C" se non ho un vettore pi� veloce di "C"?
   Questa e' la domanda piu' razionale da farsi.

> CP
Se il mancato aumento di velocit� degli elettroni dipendesse
esclusivamente dal problema del limite c di velocit� del campo
"motore": 1 - dovrebbe essere valida la curva newtoniana e non quella
relativista; 2 - ci� significherebbe l'impossibilit� di trasferire una
maggiore energia agli elettroni, quando la loro velocit� eguagliasse
il valore c. Invece, � proprio perch�, alla fine, gli elettroni hanno
DAVVERO triplicato-quadruplicato-ecc. la loro energia SENZA che la
velocit� sia aumentata in proporzione, ...proprio per questo siamo
obbligati a pensare che quest'energia *realmente trasferita* deve aver
incrementato l'UNICO ALTRO fattore dell'energia cinetica che � la
massa (E=1/2mv^2).

LUIGI FORTUNATI
Ti rispondo qui perche' il vero problema e' l'energia, e non la massa
che quella e', e quella resta. Perche' mai la massa dell'elettrone e
quella della carrozza dovrebbero cambiare?

CP
Perch� alla fine gli elettroni cedono alla placca-bersaglio SOLO
l'energia cinetica che ESSI posseggono, cio� l'energia che � stata
trasferita in essi dal campo "motore". Ma se non � stata trasferita
sotto forma di velocit�, non resta che l'ALTRO fattore ad essere
chiamato in causa: la massa.

 LUIGI
Nell'esperimento ci sono gli elettroni (con la loro massa) e c'e' un
campo elettrico (o elettrostatico) che sta sullo sfondo senza
muoversi, ma che manifesta le sue proprieta' accelerando (spingendo)
gli elettroni (della spinta ne parla esplicitamente anche il
Bertozzi).
Ebbene, cosa succede alla fine quando viene misurata l'energia e ci si
accorge che essa e' effettivamente triplicata-quadruplicata-ecc.?
Succede che nella piastra bersaglio vanno ad impattare non solo gli
elettroni, ma anche tutta l'energia che ha provveduto ad accelerarli
(perche' gli elettroni certamente non s'accelerano da soli!).

CP
Certo, ma mi tocca ripetere quello che ho gi� detto: l'energia ceduta
dagli elettroni alla piastra-bersaglio � SOLO quella precedentemente
trasferita in essi dal campo acceleratore. E se essi non l'hanno
acquisita sotto forma di incremento di velocit�, non possono che
averla acquisita sotto forma di aumento di massa, perch� sono solo DUE
le variabili che determinano quest'energia: la velocit� e la massa.

LUIGI
Nella mia metafora, se aggiungo cavalli per aumentare l'energia (gli
elettronvolt) e, alla fine, voglio misurare l'energia complessiva
facendoli impattare su qualcosa, e' evidente che sul bersaglio non
arriva solo la carrozza (la cui massa sempre quella e'), ma arrivano
anche i cavalli (che nell'esperimento restano nascosti nell'ombra,
come se non esistessero, pur se l'accelerazione e' interamente dovuta
a loro)!

CP
Non mi pare che possa metterla in questi termini. Se ci fai caso, la
placca-bersaglio si trova FUORI del tubo acceleratore, per cui,
affinch� la tua metafora sia appropriata, i tuoi cavalli dovrebbero
sganciarsi dalla carrozza un istante prima della misurazione
dell'energia di questa. Mi sono spiegato? Noi alla fine misuriamo SOLO
l'energia posseduta dagli elettroni, e NON ANCHE l'energia del campo
motore.
Received on Mon Jul 09 2012 - 15:37:32 CEST

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