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From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Wed, 25 Jul 2007 00:42:42 +0200

"Giorgio Bibbiani" <giorgiobibbianiTOGLI_at_virgilio.it> wrote in message
news:46a59481$0$36452$4fafbaef_at_reader5.news.tin.it...

> Non sono d'accordo sul fatto che gli orologi si possano sincronizzare
> in modo arbitrario

Non sei l'unico. Il "partito" dei sostenitori della non convenzionalita'
della simultaneita' non e' estinto. Secondo il mio parere e' pero' ormai
sulla strada della inesorabile estinzione.

> due orologi in R', inizialmente separati e in quiete,
> devono essere sincronizzati in modo che trasportando uno dei due
> verso l'altro, la differenza tra i tempi segnati dai due orologi possa
> essere resa arbitrariamente piccola diminuendo opportunamente la
> velocita' dell'orologio che e' stato trasportato.

Infatti la sincronizzazione per trasporto era uno dei "pezzi forti" del
partito di cui sopra.

> Cio' accade se, come di consueto, gli orologi vengono sincronizzati
> per mezzo della trasmissione di segnali luminosi, tenendo conto
> del ritardo di propagazione.

Il "pezzo forte" era proprio questo:
sostenere che solo se si sincronizzano gli orologi tramite segnale luminoso
utilizzando la relazione standard (cioe' ipotizzando che la velocita' della
luce in andata e in rittorno sia la stessa), si ottiene poi che la
sincronizzazione per trasporto lento da' lo stesso risultato della
sincronizzazione tramite segnale luminoso. E questa si voleva vedere come
una "prova" della bonta' delle due sincronizzazioni (e prova della fallacia
di sincronizzazioni che avessero fatto uso di relazioni diverse dalla
standard, cioe' che avessero ipotizzato velocita' della luce in andata e in
rittorno diverse).

Il punto e' che si puo' dimostrare che le due sincronizzazioni in realta'
sono la stessa. Si puo' cioe' dimostrare che
se
1) si definisce l'orologio a luce come orologio (nel senso che un qualsiasi
altro marchingegno viene detto orologio se e' sincrono all'orologio a luce)
2) valgono i postulati della RR, in particolare vale il fatto che la
velocita' *di andata e ritorno* della luce e' sempre la stessa, cioe' due
fasci di luce che partono in contemporanea da qua, torneranno in
contemporanea qua se percorrono tragitti di uguale lunghezza
allora
la sincronizzazione per trasporto equivale alla sincronizzazione tramite
segnale luminoso.
In particolare la convenzionalita' di una comporta la convenzionalita'
dell'altra.

Ho trattato la questione in un sacco di thread in passato.
Ultimamente in un paio di post fra il 23 e il 24 Aprile nel thread "povero
Einstein".

> Ciao
> Giorgio Bibbiani

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Wed Jul 25 2007 - 00:42:42 CEST

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