"Bruno Cocciaro" ha scritto:
...
> Il paradosso in questa forma e' chiaramente sbagliato in quanto il
> confronto
> fra gli istanti segnati da orologi lontani e' privo di significato fisico.
> Un orologio lontano segna l'istante che segna perche' siamo stati noi a
> fissare, nel processo di sincronizzazione, il suo istante iniziale.
> Avremmo
> anche potuto scegliere, in R', di sincronizzare in altro modo e avremmo
> potuto ottenere tfin'>tin'.
...
Non sono d'accordo sul fatto che gli orologi si possano sincronizzare
in modo arbitrario: due orologi in R', inizialmente separati e in quiete,
devono essere sincronizzati in modo che trasportando uno dei due
verso l'altro, la differenza tra i tempi segnati dai due orologi possa
essere resa arbitrariamente piccola diminuendo opportunamente la
velocita' dell'orologio che e' stato trasportato.
Cio' accade se, come di consueto, gli orologi vengono sincronizzati
per mezzo della trasmissione di segnali luminosi, tenendo conto
del ritardo di propagazione.
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Received on Tue Jul 24 2007 - 07:55:53 CEST