Re: Quale "informazione" per i BN?

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: Wed, 13 Jun 2007 07:48:03 -0700

On 13 Giu, 12:35, "Fatal_Error" <nos..._at_kkk.it> wrote:

> parliamo infatti di conoscenze
> pregresse, premesse, osservatori ed osservabili.

Allora:
tutto quanto concerne la <<conoscenza pregressa>> e' un dato del
problema: si rifa' al team di ricercatori; chiedi circa le loro
conoscenze pregresse e otterrai risposta.
Poi credo che tu intenda per "premesse" le pre-condizioni
dell'esperimento, e questo e' ugualmente dato, rientra
nell'esperimento sia la pre-condizione che i varii vincoli;
cosi' pure per cio' che riguarda osservatori (sia che ti riferisca
alla strumentazione che ai ricercatori);
Infine tu dici "osservabili" e se intendo bene questa ulteriore va a
ricadere nel dominio dell'esperimento stesso.
Quindi quello che stai evidenziando e' dato dal problema stesso.
Ti voglio far notare soltanto che "non esiste, ne' puo' esistere" una
correlazione biunivoca tra informazione-e-conoscenza, o meglio.. per
dirla in altro modo[piu' pittorico]: ognuno vede il mondo coi suoi
occhi.
Un fenomeno porta con se' qualsiasi informazione si desidera, basta
saperla cercare... mi sbilancerei supponendo che ogni fenomeno al
limite contiene in se' tutta la conoscenza che e' dell'universo.

Ma cosa c'entra questo col NoHairThe? Con l'entropia dei buchi neri?


> La conoscenza acquisibile
> da un esperimento dipende infatti fortemente dalle conoscenze pregresse, se
> avessimo a priori una conoscenza perfetta dell'universo e della fisica, il
> contenuto informativo che potremmo trarre da qualsiasi esperimento, sarebbe
> codificabile con un sol bit: 1/0 vero/falso. E non avremmo nemmeno bisogno
> di farlo, l'esperimento... Poste le premesse avremmo il risultato!

Mi sembra lapalissiano: una conoscenza perfetta dell'universo implica
il conoscere tutto e nel tempo e nello spazio, quindi se conoscessimo
ogni cosa saremmo a conoscenza anche dell'esito di ogni
esperimento.... ma non e' per noi... :))

> Uso i bit semplicemente perch� essendo essenziali sono universali, anche un
> extraterrestre (intelligente) semplificando arriverebbe al sistema binario.

E perche'? Non capisco la tua sicurezza, ne' tantomeno
l'applicabilita' di questa frase.
Una sequenza di zero e uno che valore ha al di fuori di "una sequenza
di zero e uno"?
E' il meccanismo di traduzione che fa si' che ad una sequenza si possa
associare un significato, la sequenza stessa in se non contiene
<<semantica>>, e' semplicemente una sequenza.




Dicevo quale fosse il legame con l'entropia dei BHoles.

E' lunga la faccenda.... gia' per intenderci su quello che e'
"informazione" (punto di partenza) incontriamo difficolta',
figuriamoci ad andare oltre; ma comque finche' non ci si accorda sul
primo punto... :))


Il BucoNero (per quanto e' la visione di Wheeler e Ruffini) si puo'
considerare come qualcosa da cui non "esce" luce... cioe' non esce
informazione (se con la luce supponiamo si possa tradurre
informazione) al di fuori dell'orizzonte.
Il bello della visione di Hwkg sta proprio nel riflettere tale
constatazione sia per un ipotetico osservatore esterno che per uno
interno all'orizzonte.
Praticamente l'oss. ext. ha conoscenza dell'esistenza dell'ente BH
solo attraverso una deformazione gravitazionale, e quindi riesce a
risalire alla "materia" di cui si compone il BH e/o a cio' che e'
dentro l'orizzonte degli eventi potendo solo valutare che in toto la
materia che e' inside ha 3 caratteristiche misurabili, stop.
Se quindi una nube di polvere condensa e collassa (alla jeans,
diciamo) e va a finire all'interno del suo raggio si Scwld, di essa si
perderanno tutte le tracce, quasi tutto andra' dimenticato. Ma Hwkg si
chiede dove andra' a finire l'informazione dimenticata.

Un osservatore esterno supponiamo che assista al collasso suddetto...
E supponiamo che ci sia un osservatore all'interno, nella nube di gas
e polveri che va condensando.

A cosa assisteranno i 2 osservatori?

Quello esterno vedra' semplicemente una nube che sparisce mangiata da
se' stessa, tutta una nube di gas che pian piano (magari
spiraleggiando) entra in un buco, e man mano che entra ne rimane
sempre meno di gas visibile fino a che non sparisce del tutto e non si
vedra' piu', e non si vedra' null'altro: il buco sara' sparito
(infatti e' Nero).

Quello interno invece vedra' allontanarsi da se' tutto cio' che e'
fuori dalla nube: vedra' andare sempre piu' lontano tutte le stelle ,
le galassie, ogni cosa fuggira' via da lui diventando sempre piu'
fioca e lontana e debole... fino al punto in cui sparira' tutto.
L'osservatore interno Si inabissera' semplicemente in un altro
universo che non ha legami con il vecchi che era prima visibile.


Dov'e' l'informazione mancante?

Per l'osservatore interno e' all'infinito.. infinitamente lontana e
spalmata in una sorta di "radiazione di fondo", per l'osservatore
esterno e' concentrata in un punto invisibile; e' spalmata
sull'orizzonte... ma per un osservatore esterno l'orizzonte
"visibilmente" e' nullo.

La possibilita' di comunicazione tra i 2 <<nuovi universi>> e'
limitata allora al NoHairThe: non piu' di 3!

Tutto quello che eccede queste 3 grandezze e' in-trans-ducibile.

Ma.... Hwkg ha supposto che non era esattamente vero
questo....qualche altra cosa puo andare oltre l'orizzonte:
l'interpretazione poi di tale eventualita' si rifa' alla generazione
di una coppia sull'orizzonte.
Received on Wed Jun 13 2007 - 16:48:03 CEST

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