Re: fisica vs ingegneria fisica
Poincar� wrote:
...
> Grazie, quindi si � pensato di far "perdere" un anno in pi�?
> In realt� non so in quanti si laureavano in 4 anni, un professore
> tempo fa mi disse che nella sua universit� il tempo medio a matematica
> era 6/7 anni. Sar� anche per questo motivo?
La media nazionale alla fine del mitico vecchio ordinamento era (per
fisica) 7.5 anni.
Questo dato di fatto, in parte legato alla "sovraqualificazione" della
laurea v.o., rendeva a mio (e non solo mio) parere inevitabile un
ripensamento dell' organizzazione. Va anche detto che questa non �
stata l' unica motivazione della riforma. Un' altra, non meno
importante era il tentativo di uniformare i sistemi universitari europei
(cosa su cui si sta ancora lavorando...).
...
> Comunque una decina d'anni fa circa, quando si incominciava a vedere
> come riorganizzare i corsi, un docente laureatosi alla normale disse:
> "Per il futuro? Ci sar� solo da ridere........." Ovviamente il suo
> intervento � stato molto pi� elaborato e sottile, ma il significato
> era quello......tempi cupi.
Conosco l' atteggiamento. Non l' ho mai trovato costruttivo.
> Gi� guardare avanti..... cosa che a livello decisionale per
> l'educazione italiana si � optato ad avere pi� "laureati" con meno
> conoscenze a parit� di tempo......
... che non � necessariamente un male (vedi dopo).
> Un'ultima curiosit�, poi non disturbo pi�, in passato l'educazione
> universitaria era tra le migliori al mondo, sentito dire da varie
> fonti. Questa � una leggenda metropolitana di parte oppure un minimo
> di verit� esiste?
No, non � una leggenda metropolitana (parlo per le lauree
scientifiche) e, paradossalmente era parte del problema (e in parte lo
� ancora). Infatti il buon laureato aveva una preparazione che lo aveva
messo in grado di affrontare problemi di ricerca nel corso della tesi
mettendolo spesso in grado di pubblicare i risultati su riviste
internazionali. In molti paesi questo livello corrisponde ad un PhD. Il
prezzo per questa "qualit�" era: una specializzazione precoce, una
mortalit� (rapporto iscritti al primo anno/laureati) altissima e,
aggiungerei, una tendenza a considerare la laurea in fisica come
indirizzata principalmente alla preparazione alla ricerca in ambito
accademico.
Allo stato attuale del post-riforma (ma adesso arriva la riforma della
riforma :-) ), sicuramente non tutti i problemi sono risolti ma la
preparazione del laureato specialistico in fisica (e in matematica)
resta comunque buona e p.es. quest' anno ci sono diversi laureandi
specialistici qui a Trieste che hanno gi� in tasca un contratto per
andare a fare un PhD all' estero (Olanda, Gran Bretagna, USA). Penso
che questo significhi qualcosa al di l� delle geremiadi dei nostalgici.
Naturalmente tutto qusto non piove dal cielo. Occorre che ognuno faccia
la sua parte per far funzionare il sistema nell' irrazionalit� dell'
organizzazione universitaria italiana.
Giorgio
Received on Fri Jun 15 2007 - 08:13:52 CEST
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