Re: fisica vs ingegneria fisica

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Thu, 14 Jun 2007 13:39:32 GMT

Giorgio Pastore ha scritto:
> Elio Fabri wrote:
> ...
>
>> Nella presente fase storica della societa' italiana io credo che non
>> esista *nessuno* che sappia che cosa debba significare scuola, o
>> universita' ... figuriamoci per un elemento cosi' particolare come la
>> laurea...
>
>
> Che viviamo in un' epoca di incertezze non c'� dubbio. Tuttavia, a
> livello pratico non si tratta di avere o meno la Verit� ultima su cosa
> debba significare laurea nel migliore dei mondi possibili. Pi�
> prosaicamente, senza voler vedere nessuna razionalit� globale, prendo
> atto che le leggi attuali dicono che c' � un titolo denominato laurea
> che corrisponde a 180 CFU di lavoro per lo studente e che per la classe
> Scienze e Tecnologie Fisiche ha certe caratteristiche.

quel che dici � sensato. Ma oserei chiederti un parere a
proposito del mattoncino fondamentale su cui si poggia l'intero
costrutto. Il CFU .... Ha senso nella tua opinione questo concetto ?
Pur con tutte le cautele statistiche nella sua interpretazione
"media", imho � proprio indice di un ottica errata.
Voglio dire, ha sempre senso fare la media del numero di ore che
una popolazione di studenti impiega ad impadronirsi di un certo
dato concetto/modulo (preferisco il primo termine).
Ma secondo me il punto errato � che usandola come metro, si
rischia (e in molti casi non � pi� un rischio ma cosa che
capita, non so a fisica, ma in altri posti si) che il solo fatto
di avere studiato/frequentato/mix.delle due cose per 25 ore
equivale a un credito. Credito � qualcosa che mi � dovuto, e ci�
quasi a prescindere dall'effettivo possesso di quel
concetto/contenuto. Ora secondo me questo � un'aberrazione
quando accade. Nel senso che se a tizio, che � un genio, bastano
5 ore e poi padroneggia il concetto, questo ha diritto al suo
credito. Se caio, che � tardo, dopo avere
studiato/frequentato/etc per 50 ore non ha capito la cosa, NON
ha diritto a una cippa. Imparare/studiare non pu� essere
trattato con gli stessi criteri tayloristici di una catena di
montaggio secondo cui se per fare un motore ci si mette in media
4 ore, con 20 ore di lavoro avrai ottenuto 5 motori fatti. Non
so, mi � parsa sbagliata sin dal principio questa ottica.
Poi, per carit�, come tu dici dopo, queste sono solo le tue
condizioni al contorno, e cerchi di lavorarci in positivo per
ottenere il meglio che si pu�. Meno male. Tristemente per� siamo
sempre alle grandi riforme che nascono male, e qualche
volonteroso missionario che � costretto a metterci delle pezze
come pu�.

>
> Come persona che lavora nel settore preferisco considerare questo
> ordinamento come una condizione al contorno data da cui partire per fare
> del lavoro in positivo che permetta allo studente italiano di restare
> agganciato a quello che, con modalit� pi� o meno ( ma non abissalmente)
> diverse fanno i suoi coetanei dei paesi del mondo industrializzato dove
> una formazione circa equivalente ha nomi diversi (p.es. bachelor).

per nostra fortuna avevamo un certo margine, per una volta. La
nostra universit� veniva dipinta malissimo anche prima,
assumendo come unico indicatore il tasso di abbandoni (nessuno
per� considerava quanti si iscrivevano solo per posticipare il
militare o per essere mantenuti da pap�).

>
> In questo senso mi importa poco e mi sembra improprio confrontare la
> Laurea attuale con il titolo omonimo di qualche anno fa.
>
> Per rispondere a Poincar�, dal punto di vista "legale" (leggi p.es.
> requisiti per concorsi nella pubblica amministrazione) la corrispondenza
> � tra vecchia laurea e "laurea specialistica"( o magistrale).
>
CUT

>
> Giorgio

ciao
Soviet
Received on Thu Jun 14 2007 - 15:39:32 CEST

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