Re: Un altro mondo è possibile?

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Fri, 08 Jun 2007 11:15:31 GMT

Mimmo ha scritto:
> Salve a tutti.
>
> La domanda che vorrei porre a questo gruppo � la seguente: Nell'universo
> potrebbe esistere una
> zona in cui non siano valide le leggi che governano il nostro pianeta? E'
> una domanda che potrebbe
> sembrare stupida, alla quale saranno state gi� date le risposte nel passato.
> Ma nella mia ricerca di
> una risposta vorrei partire da qui e da voi vorrei sapere se pu� esistere da
> qualche altra parte
> dell'universo un sistema, ad esempio, non basato sulla legge di gravit�,

fin qui dovranno risponderti i fisici

> oppure dove organismi non
> abbiano la necessit� di respirare,

su questo punto invece il punto di vista mi pare un po' grezzo.
Bisognerebbe intanto chiarire cosa si intende per respirare. C'�
un accezione di scala "organismica", una di scala cellulare, una
molecolare. Seppure tutte finalizzate all'unico scopo finale
della liberazione di energia chimica disponibile per i compiti
pi� svariati (dato che gli organismi non autotrofi sono macchine
chemio-meccaniche e chemio-elettriche, e non sempre questi
contesti sono cos� nettamente separati alla scala molecolare)
questi fenomeni di scala diversa hanno modalit� diversa.
Ad esempio, la necessit� di ventilarsi con aria fresca non ha
niente di straordinariamente intrinseco, ma nasce solo dalla
considerazione che ci serve utilizzare nell'unit� di tempo (per
pagare i bisogni energetici) molto pi� ossigeno di quello che
potrebbe spontaneamente diffondere in cavit� eventualmente
passive, a diffusione spontanea. Se fossimo di almeno un paio di
ordini di grandezza energeticamente pi� efficienti (come
metabolismo) e non dovessimo compiere lavori intensi (come un
vegetale), allora la respirazione macroscopica-meccanica
potrebbe non essere necessaria. Alternativamente se vivessimo in
un pianeta con atmosfera di ossigeno puro a 100 Atm (l'esempio �
irrealistico sotto ogni altro punto di vista, bada), non ci
servirebbe fare altro che avere qualche apertura esposta
all'aria e lasciare tutto all diffusione spontanea.
In un simile contesto persino la circolazione sanguigna sarebbe
molto diversa : quella attuale � sempre dimensionata sulla
quantit� di sostanze che serve apportare o rimuovere dai tessuti
in funzione delle concentrazioni presenti, che rendono la
diffusione spontanea del tutto inadeguata. Gli organismi
unicellulari o di volume molto piccolo, cmq, possono non avere
tale necessit�.
L'unica vera necessit� irrinunciabile per organismi vagamente
imparentati con noi, macchine che fungono completamente ad
energia chimica, � avere a disposizione dall'ambiente composti
distinti ad alta affinit� chimica reciproca (ad es. grassi e
zuccheri ed ossigeno). Solitamente sono le reazioni di tipo
redox, per esseri "chimici", le pi� dense energeticamente dense.
Non � teoricamente assurdo ipotizzare anche ad altri generi di
reazioni suff. spontanee e rapide. Ad es. un organismo che
potesse approvvigionarsi di acidi (es. dal cibo) e di basi (es.
dall'ambiente), ma anche soltanto dal cibo o solo dall'ambiente,
dipende, potrebbe andare a reazioni di scambio protonico. Anzi,
alcuni microambienti delle nostre cellule usano gi� i gradienti
protonici per svolgere altri compiti chimicamente non spontanei.
Un essere metabolicamente adatto potrebbe nutrirsi di
NITROMETANO (una molecola parecchio endotermica e che non �
presente in natura da s�, ma immaginiamolo), e a quel punto non
avrebbe bisogno di respirare ossigeno, ma gli basterebbe
decomporre in maniera controllata quel singolo composto di alta
energia per estrarne l'energia libera e usarla per s�.
Al caso opposto, immaginiamo un pianeta con unatmosfera
perennemente nuvolosa e schermata contro gli UV, oppure con una
stella rossa-bruna praticamente priva di emissioni UV.
Immaginiamo anche che per qualche ragione su questo mondo non si
verificassero temporali e scariche elettriche e nessun altro
evento traumatico (� assurdo, ma � una simulazione)
Questo strano pianeta dovrebbe avere un mantello estremamente
sottile, con uno strato fatto di una miscela di metalli liberi
fusi che si avvicina abbastanza da lambire l'idrosfera (roba
tipo alluminio, magnesio, ma anche zinco o ferro) e che
attraverso la crosta si infiltrino vene d'acqua fino a sfiorare
questi magmi riducenti. Ora nello strato di contatto tra rocce
umide arroventate e questi metalli fusi, si genererebbero forti
quantit� di idrogeno. Questo gas � molto fugace e tenderebbe a
traspirare. Ora arrivando all'aria (con ossigeno) gi� freddo non
si avrebbe nessun innesco (ecco perch� avevo escluso la luce UV
e le scariche elettriche e ogni altra causa di ignizione).
Beh, in questo posto, con un'atmosfera che � praticamente una
miscela tonante non innescata (questa miscela pu� conservarsi
per l'eternit� in assenza di cause di innesco), un organismo
adatto potrebbe limitarsi a soltanto respirare e non dovrebbe
nutrirsi (almeno a scopo energetico).

Mi sono limitato al problema chimico, perch� noi conosciamo
soltanto organismi chimici (gli anaerobi non respirano, se ci
fai caso, e rompono lo zucchero a metano, acqua, CO2, acido
lattico, in maniera assai simile in principio all'esempio del
nitrometano, minore efficienza a parte).
In realt� chi pu� dire se la vita debba per forza usare energia
chimica ! Pensa agli autotrofi, per i quali l'energia chimica �
solo un vettore e forma di accumulo, ma per i quali la fonte
primaria � radiante diretta. Probabilmente la cosa veramente
necessaria alla vita � qualsiasi "sintassi" di base che
garantisca sufficiente flessibilit� e informazione da un lato, e
che riesca ad interfacciarsi con gradienti opportuni di energia.

Niente gradienti, niente vita, questo mi sento di dirlo.

> oppure dove ci siano tanti stati di
> materia,

penserei che, seppure in proporzioni assai diverse, sulla terra
abbiamo gi� rappresentati tutti gli stati della materia normali.
Alcuni sono incompatibili tra loro. Ad es. il materiale che si
trova in un pulsar (stella di neutroni) � incompatibile con le
nostre condizioni, e viceversa. Penso non si possa pensare ad
una pacifica coesistenza di stati stabili in condizioni troppo
diverse, a meno che il sistema sia rimescolato con un dinamismo
tale da essere profondamente lontano dall'equilibrio. Ma
sembrerebbero condizioni troppo violente e incompatibili con la
vita .... sembrerebbero, poi boh

> oppure nessuno.

scusa, ma che vuol dire nessuno stato della materia ? Vuoto ?
Mah, non ho capito

> Non so se ho reso il senso del mio quesito.
> Potrei continuare nelle mie domande, come ad esempio chiedere se il concetto
> di atomo � un
> concetto assoluto valido in tutto l'universo? Oppure esiste un luogo in cui
> la materia, ammesso che
> si possa cos� chiamare, pu� essere definita da altre caratteristiche che noi
> non conosciamo perch�
> non esistono nella parte di universo a noi nota?

beh, per puro caso, gi� l'esempio che ti ho fatto del pulsar
funge per la questione dell'atomo. Non esistono solo atomi.
Esistono in un dato (seppure ampio) intervallo di condizioni di
pressione e temperatura (etc).
In una fiamma molto calda gi� non hai atomi integri, ma spesso i
loro frammenti (ioni ed elettroni). Nel pulsar, a causa della
gravit� spaventosa e della pressione che essa genera, gli atomi
si sono compattati sino a non avere pi� elettroni e protoni
liberi, ma soltanto i neutroni, quindi gli atomi sono stati
distrutti come li pensi tu. Su come sia fatto il neutronio non
so nulla (ho letto su qualche libretto di quelli tanto amati in
questo NG che i pulsar non sono fatti di specie di molecole
singole di neutronio, ma come di una sorta di unico cristallo
unico esteso all'intero corpo celeste, quindi un oggetto enorme
ma privo di struttura interna complessa quanto un corpuscolo
grande come il nucleo atomico ... stranezza !)
ciao
Soviet_Mario
>
> Spero in una risposta. Grazie
> Mimmo.
>
> P.S. dall'indirizzo email togliere NOSPAM
>
> --------------------------------
> Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Fri Jun 08 2007 - 13:15:31 CEST

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