Re: Taylor: dati alla mano-

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Thu, 31 May 2007 14:39:09 GMT

Il 30 Mag 2007, 22:51, buggiol_at_libero.it (Luciano Buggio) ha scritto:
> Elio Fabri ha scritto:

> Vale anche in questo caso che in fase di sviluppo viene ridotto l'intero
> grano?

La riduzione degli atomi di Argento avviene per crescita a
partire da ammessi che contengono almeno 4 atomi.
Questi quattro atomi servono ad abbassare il potenziale
chimico dell'ammasso sotto una soglia che rende favorevole
la reazione di riduzione di un ulteriore atomo. E' un effetto di
coordinazione delle nubi elettroniche dei quattro atomi d'argento.
La conversione del grano � totale o parziale secondo il tempo
di esposizione alla soluzione di sviluppo. Ovviamente se i
centri di nucleazione sono di pi� la conversione dell'intero
grano � pi� veloce, all'incirca come l'inverso del numero dei
centri di nucleazione.

> Se cos� �, allora i "grani", per il calcolo dell'efficienza, si possono
> effettivamente vedere (al microscopio, � sufficiente quello ottico), e
> contare.

> Resta da spiegare di che cosa � l'ingrandimento (al microscopio
> elettronico) la fotografia del cristallo di AgBr segnalata a suo tempo:
>
>
http://wwwold.unict.it/dipchi/05Didattica/Corsionline/Coloranti/14_Fotografia/Web_14/process02_01fig01.htm

E' quello che c'� scritto: un'immagine al microscopio elettronico di un
microcristallo di alogenuro d'argento precedentemente sottoposto
ad un flusso di luce e sottoposto ad un campo elettrico esterno per
ottenere l'accumulo di carica. Quello che si vede sono dei siti superficiali
dove l'arrivo di elettroni ha cambiato il potenziale chimico. Non ti
saprei dire se in quei siti � gi� avvenuta la formazione di cluster di
argento oppure no.


> � l'ingrandimento di un negativo?

Le immagini al microscopio elettronico sono sempre l'ingrandimento
di un flusso ed il contrasto si ottiene restituendo con toni di grigio
l'intensit� del flusso elettronico, ma se per negativo intendi che
quello � l'ingrandimento di una pellicola gi� sviluppata e lavata
del residuo di alogenuro di argento allora no.

Se � vero quello che tu dici, parrebbe
> di no, poich� se cos� fosse tutto il cristallo a forma di triangoloide, di
> lato 10 micron circa, dovrebbe apparire nero, se � vero che lo sviluppo
> riduce l'intero grano.

Io penso che questa storia che viene ridotto l'intero grano � un poco
da discutere. Penso che in fotografia astronomica avviene davvero
questo perch� occorre sfruttare al meglio i pochi centri di nucleazione
prodotti dalla poca luce, ed infatti � risaputo che la fotografia
astronomica
� una fotografia ad elevato contrasto. Ma nella fotografia ordinaria
in bianco e nero l'esposizione � comunque pi� copiosa, per quanto
si possa ridurre il tempo di occlusione dell'otturatore, e quindi �
verosimile che le procedure di sviluppo richiedano tempi pi�
contenuti rispetto a quelli necessari per la fotografia astronomica.

> D'altra parte l'immagine latente, per definizione, non � visibile.

Talbott, in effetti vedeva le immagini latenti. Erano immagini
debolissime ottenute con esposizioni pi� brevi del solito,
fu proprio allora che gli venne in mente di trattare chimicamente
le lastre. Comunque generalmente � come dici nelle foto
di oggi, una semplice osservazione ordinaria, anche al microscopio
ottico, non permette di distinguere una pellicola nuova da una pellicola
usata. Mentre come vedi un microscopio elettronico vede la differenza.
Oltretutto per evitare che
la reazione continui devi usare luce esterna alla finestra di sensibilit�
della pellicola. Lo spettro � abbastanza largo, quindi ti riduci al rosso
o al violetto.

> Allora che cos'�?

Quello che c'� scritto nelle didascalie.

> Luciano Buggio
> http://lucianobuggio.altervista.org/
>
>
>
>
>
>
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Received on Thu May 31 2007 - 16:39:09 CEST

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