Re: L'origine della vita

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Mon, 14 May 2007 17:46:28 GMT

Jon Lester ha scritto:
> Aleph ha scritto:
>
>> Jon Lester ha scritto:
>
>>> Aleph ha scritto:
>
>> ...
>>> Che ci sta come i cavoli a merenda. Ti ripeto la contestazione: tu dici
>>> nella risposra a Chicco83 che sulla base della gia' citata statistica su
>>> Nature c'e' una evidente contraddizione tra scienza e fede. E questo e'
>>> falso.
>> ...
>
>> No, questo � evidente a chiunque abbia occhi per vedere.
>
> Purtroppo no e la tua insistenza e' irrazionale. Esistendo un insieme non
> nullo di scienziati credenti, come tu stesso dimostri in piu' parti, non
> ci puo' essere contraddizione tra scienza e fede a meno di ritenere questi
> scienziati come di serie B e dunque non in grado di accorgersi della
> eventuale contraddizione con la quale convivono. E' questo che ti contesto
> e a questo non hai risposta come hai gia' dimostrato ampiamente.

Scusa, Jon Lester, ma ti risulta che quando uno diventa
scienziato gli facciano firmare qualche documento laddove si
impegna ad applicare la rigorosa logica scientifica anche nella
sua vita privata ? Se non � cos�, quel poi che uno fa nella vita
privata non dimostra granch� in nessun senso (salvo appunto il
significato statistico medio, che denota qualche forma di
correlazione su cui non ho voglia di ragionare).
Quindi uno scienziato, anche di serie A, � liberissimo di essere
incoerente nella sua vita privata. Se vive meglio, lo invidio.
Ma la cosa non implica niente, n� incompatibilit� n�
compatibilit�. Semplicemente costui ha momentaneamente dismesso
il camice bianco per vestire i panni dell'uomo libero cittadino,
che fa quel che crede e crede in quel che gli pare.
Imho la vedo un po' come una specie di compartimenti stagni (non
voglio dire idiosincrasia), ma d'altra parte penso che viva pi�
sereno, e se potessi imitarlo, penso che vorrei riuscirci.
Purtroppo non ci riesco, ed � un mio problema.


CUT

>
> Scusa il piccolo escamotage che ho usato per ottenere questi dati. Il
> primo e' certamente di parte e ampiamente discutibile (le posizioni della
> CGIL sono ben note come del resto quel pamphlet non nasconde). Il secondo
> link invece mi da' un'informazione sorprendente, ossia che tra gli
> scienziati c'e' un numero non basso di credenti in una causa prima
> (sembrerebbe circa il 30%!). Il che per delle persone che fanno dello
> scettiscismo uno strumento di lavoro e certo ignoranti non sono e' un dato
> decisamente confortante.

imho lo leggi oltre il suo significato. La professione di
scienziato non penso che ipso facto getti qualche sorta di
verifica della professione di fede, in quanto non ci sono
relazioni tra le due, e non possono esserci.

> Mandiamo tutti questi all'Accademia Pontificia o
> cominciamo a pensare che si possa convivere credendo in Dio e facendo
> scienza ad alto livello ?

ma certo che si pu� ! Nessuno ha mai detto che non si pu�
riunire nella stessa persona un fervido credente e un grande
scienziato. L'uomo � incoerente di natura, non � un male.
L'unica cosa che � impossibile � che uno sia un grande
scienziato applicando nel lavoro lo stesso approccio che usa
come credente alla fede. Allora quello � impossibile. Ma nessuno
e nulla proibisce di cambiare abito e forma mentis due volte al
giorno per fare mestieri diversi.

>
CUT

>
> Il problema e' che la tua statistica indica una percentuale di scienziati
> crdenti significativamente diversa da zero.

basta non forzare tutto le implicazioni di quella statistica,
che sono sfumate.
Si osserva una (innegabile) correlazione positiva tra cultura
scientifica ed agnosticismo, qualunque cosa ci� significhi. Il
punto � che cosa ci� significhi esattamente non � evincibile in
modo intrinseco e automatico dalla statistica stessa. Volerlo
evincere � sforzare l'interpretazione dei dati.

> E' una tua interpretazione
> l'impossible coesistenza tra fede e scienza

ma forse c'� un problema pi� che altro di definizioni.
L'impossibilit� a coesistere tra le due forme di pensiero � una
questione di metodo. Non si tratta dell'impossibilit� a
coesistere in un individuo, in quanto costui non deve per forza
essere coerente in ogni aspetto della sua vita, e quindi �
libero di fare come gli pare.

> tant'e' che c'e' un numero
> significativo di scienziati credenti

la qual cosa, credo, non implichi nulla : n� compatibilit� n�
incompatibilit�, in quanto cose disgiunte, ortogonali tra loro.
Sul metodo, penso converrai, che non si pu� al medesimo istante
fare scienza e professare fede. In tal caso allora si che scatta
un'incompatibilit� di fondo nella sintassi delle regole, del
modo di procedere .... o non condividi nemmeno questo ?

CUT

> Io ti ho risposto sempre punto per punto. All'unico argomento a cui dovevi
> rispondere non hai risposto (li vuoi iscrivere tutti in massa
> all'Accademia Pontificia). Dunque la questione resta senza risposta: cosa
> ne e' del contrsato tra scienza e fede se c'e' un numero significativo di
> scienziati credenti? Leggiti ad esempio

penso di avere espresso il mio punto di vista su questo, ossia
che � un contrasto metodologico e non sul piano
individuale/personale.
ciao
Soviet

>
> http://ncronline.org/mainpage/specialdocuments/cabibbo.htm
>
> per capire come si convive con questi due mondi. Se conosci Bachelet, un
> altro fisico teorico molto noto a livello mondiale (figlio del Bachelet
> ucciso dalla BR) , puoi trovare altri esempi di come tale contrasto sia
> solo nel modo in cui tu interpreti certi numeri.
>
>> Saluti,
>> Aleph
>
> Ciao,
>
> Jon
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
Received on Mon May 14 2007 - 19:46:28 CEST

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