Taylor: dati alla mano-

From: luciano buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Mon, 14 May 2007 22:18:10 +0200

Salve

Mi rendo conto che senza informazioni pi� precise sul decisivo esperimento
fatto cent'anni fa da Taylor � pretestuoso sollevare convincenti obiezioni.
Ho trovato qui dei dati, soprattutto quello riguardante il flusso di
fotoni in arrivo in un centimetro quadrato di lastra fotografica ad ogni
secondo.

http://spiff.rit.edu/classes/phys314/lectures/dual3/dual3.html

Il numero � 1.38 milioni di fotoni per sec. per cm^2.
In questo numero di fotoni consiste la "debole emissione": pu� sembrare
tanto, ma per averne un'idea intuitiva, corrisponde al numero di fotoni
che arrivano ogni secondo su uno schermo di un centimetro quadrato di
superficie da una normale candela posta a poco pi� di un miglio di
distanza, intensit� quindici volte pi� debole di quella della luce che
sullo stesso cm^2 arriva in un secondo dalle cinque stelle che compongono
in sistema di Vega, magnitudo zero (se volete la mia impressione, credevo
che la "debole emissione" fosse assai pi� debole:-(

Taylor aveva indebolito la sorgente fino all'energia (della radiazione in
arrivo sulla lastra al di l� della fenditura) di 5x10^(-6) ergs per sec.
per cm^2, che diviso per l'energia di un fotone di media frequenza del
visibile (giallo: lambda = 5500 Angstrom), pari a 3.6x10^(-12) ergs/sec,
d�, per l'appunto, quel numero.

Sorge una prima questione, inerente l'efficienza dell'apparato (cio�:
"ogni quanti fotoni che arrivano sulla lastra si forma mediamente un
puntolino luminoso?")

Da qualche tempo cerco di farmi dire da Fabri da dove proviene il suo dato
(rendimento 1%: devo inviare cento fotoni per avere mediamente un
puntolino), se � teorico, sperimentale, o tutt'e due, o comunque se lo
conferma, a fronte delle obiezini che io di seguito gli avevo fatto: a
questa domanda non ho tuttora risposta.
Forse il contributo ad una risposta pu� venire da questo dato appena
ricavato direttamente dall'abstract dell'esperimento di Tailor del 1909.
Infatti sapendo quanti fotoni sono arrivati in un secondo per centimentro
quadrato possiamo verificare la plausibilit� dell'ipotesi di Fabri.
Applicando l'1 per cento a quel numeraccio saltano fuori 1.38 x10^4
puntolini per centimetro quadrato al secondo.

Per sapere in quanto tempo si impressiona tutta la lastra fotografica,
bisogna conoscere il numero dei grani fotosensibili per cm^2.
Per combinazione nel link indicato sopra si trova questo dato.

Dall'articolo da cui viene tratto il dato dell'energia non si evincono le
caratteristiche della lastra fotografica: il commentatore, per fare i suoi
successivi calcoli, le ipotizza nei termini seguenti.
Un cristallo d'argento ha la dimensione di due micrometri, e, ipotizzando
che ne sia stato depositato un solo strato, con i cristalli compattati,
cio� a contatto, senza vuoti rilevanti (in pratica suddivide la superficie
in quadrettini di due micron di lato) ricava in un centimetro quadrato
venticinque milioni di grani.

Grani fotosensibili : 25x10^6 per cm^2

Dividendo questo numero per il precedente otteniamo

1.81x10^3

L'inverso di questo numero � la quota dei grani per cm^2 impressionati in
un secondo, ed il numero stesso indica i secondi che devono mediamente
trascorrere perch� ogni cm'^2 venga completamente impressionato:

1800 secondi circa, mezz'ora.

Taylor aspett� tre mesi, prima di rimuovere la lastra.
Quindi, in base a questo calcolo, il rendimento dell'1% � un assurdo.
Qualcuno pu� confermarmelo?
Dove ho sbagliato?
Forse nella traduzione dall'inglese (che mastico poco)?

Grazie.
Luciano buggio

http://lucianobuggio.altervista.org/


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Received on Mon May 14 2007 - 22:18:10 CEST

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