Chicco83 ha scritto:
...
> Come ultimi argomenti si discuteva sull'eventuale destino che hanno
> avuto tutti gli eventi naturali a partire dal big bang fino ad oggi.
> Faccio un esempio: supponiamo che al CERN di Ginevra, oggi,
> alle ore 6:00 in punto, un positrone abbia colliso con un elettrone
> in un determinato punto dell'acceleratore. Ora, il fatto che questo
> evento sia avvenuto (per ipotesi), possiamo pensare che fosse gia'
> stato scritto fin dalle origini dell'universo? In altre parole, esiste un
> *destino* per tutti gli eventi naturali?
E' il tema centrale della querelle determinismo/indeterminismo, che ad
oggi non ha (e probabilmente non le avr� neppure in futuro) risposte
scientifiche certe e definitive.
> Se cosi' fosse, poiche' tutti gli eventi sono concatenati, cioe' uno e'
> causa del successivo, e' evidente che tutti gli eventi naturali (come
> anche l'origine della vita) siano stati provocati, univocamente, dalla
> particolare struttura della palla concentrata di materia che succes-
> sivamente diede origine al big bang. Se fosse stata fatta anche una
> impercettibile modifica a quell'ammasso primordiale di materia,
> probabilmente oggi l'universo sarebbe qualcosa di completamente
> diverso.
D�i per scontato un fatto non da poco, ovvero che il big-bang sia stato
una singolarit� nello spazio-tempo, contraddistinta da un ben determinato
istante iniziale nel passato.
Questa visione "primitiva" � in effetti superata: il "big bang" nella
cosmologia dei giorni nostri viene visto perlopi� come l'istante pi�
lontano nel passato che sia possibile collegare casualmente con l'Universo
che osserviamo oggi, ma non, necessariamente, come il fatidico momento
della "creazione".
> A questo punto, la domanda: *chi o c
osa abbia provocato l'origine
> del big bang, facendo in modo di far comparire l'uomo sulla faccia
> della terra*, personalmente ritengo che non trovi risposta all'infuori
> di quella del Dio creatore.
Trovo singolare in questo modo di porre la questione lo "spegnimento"
elettivo dell'atteggiamento critico e razionale che avviene nel momento in
cui si evoca la parola "Dio".
Perch� fai cos� fatica ad immaginare, ammesso che ce ne sia davvero il
bisogno, una causa prima non personale (poniamo il "Deus sive Natura" di
Spinoza) e hai bisogno del Dio persona di Abramo e Giacobbe (o similia)?
Perch� accetti facilmente, senza discutere (atteggiamento critico e
razionale in modalit� "off"), l'eventualit� di un Dio creatore incausato,
mentre hai un enorme difficolt� ad accettare tale evenienza se riferita al
big-bang?
Se non altro dal punto di vista del rasoio di Occam, mi pare chiaro come
il concetto di Dio costituisca "un'ipotesi non necessaria" (sempre Laplace
a colloquio con Napoleone mi pare), che non risolve alcun problema, non
getta alcuna luce sul mistero del Mondo e, al contrario, rappresenta la
pietra tombale su ogni tentativo razionale, per illusorio che possa
essere, di comprensione del Mondo.
In quanto al "libero arbitrio", nel senso in cui l'hai posto qualche
messaggio pi� sotto, mi piacerebbe sapere come riesci a conciliarlo
logicamente con la presunta onniscienza del creatore; in altre parole tu
scegli "liberamente" (e gi� che ci sei potresti provare a spiegare cosa
significa esattamente scegliere "liberamenete", perch� confesso che non
l'ho capito), ma Dio prima dell'effettuazione della tua scelta sa gi�
perfettamente quale sar�.
E allora che funzione ha il tuo "libero arbitrio" e quali gradi di libert�
in pi� ti conferisce?
Saluti,
Aleph
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Received on Tue May 08 2007 - 16:34:49 CEST