"Valter Moretti" <vmoretti2_at_hotmail.com> wrote in message
news:1177325697.425460.266150_at_n76g2000hsh.googlegroups.com...
> Capisco cosa vuoi dire, ma ci andrei piano con il sostenere che per il
> suono non lo possiamo applicare. Lo applichiamo anche per il suono
> includendo nella descrizione fisica il mezzo nel quale si propaga il
> suono. L'equazione delle onde di suono ha la stessa forma in tutti i
> riferimenti inerziali se ci riferimeno al sistema fisico mezzo in cui
> si propaga il suono + onde di suono e teniamo conto che tale sistema
> fisico ha una velocit� rispetto ad ogni sistema di riferimento
> inerziale.
Benissimo. Infatti a me non piace dire che l'eventuale esistenza di un mezzo
privilegiato per la propagazione dei tachioni metterebbe in crisi il
principio di relativita'. Proprio perche' tale principio non lo consideriamo
"in crisi" a causa dell'esistenza delle onde sonore: basta operare alla
maniera sopra esposta da te.
Sta di fatto comunque che, qualora fosse reale l'ipotesi da me prospettata,
l'esperimento di Aspect darebbe dei risultati in un certo riferimento R e ne
darebbe altri un un certo altro riferimento R'. Poi, a seconda dei gusti,
possiamo dire che una cosa del genere metterebbe in crisi il principio di
relativita' o meno. Io, almeno in prima istanza, prefereirei dire che il
principio di relativita' possiamo tenercelo, pero', per descrivere
l'esperimento di Aspect, dobbiamo tenere conto della velocita' del
laboratorio rispetto al mezzo fisico in cui si propagano i tachioni e questa
descrizione sarebbe buona in tutti i riferimenti inerziali.
A me pare che la base fisica del principio di relativita' siano i fenomeni
elettromagnetici. Finche' facciamo esperimenti che sono "in ultima istanza"
dovuti ad interazioni elettromagnetiche, allora il principio di relativita'
vale (cioe' le interazioni elettromagnetiche mostrano sperimentalmente di
non propagarsi rispetto ad alcun etere, o, almeno, mostrano di potersi
descrivere come se si propagassero senza alcun etere, cosa questa che
comunque non capisco tanto bene perche' dovrebbe essere tanto sconvolgente:
anche una pallina da tennis, una volta colpita, non sembra aver bisogno di
un "etere" per propagarsi. Qua si obietta "Ma la pallina da tennis non
mostra avere le proprieta' di un'onda!" e io, seguendo Elio nell'esempio in
cui parla di pesci e delfini, di cui non riesco a ritrovare il riferimento,
direi "E allora? Anche pesci e delfini vivono nell'acqua, devo dedurne che i
delfini sono pesci?").
Se pero' facciamo esperimenti che coinvolgono anche interazioni di altro
tipo allora, mi pare, dovremmo fare attenzione ad "applicare" il principio
di relativita'. Ad esempio, come minimo, dovremmo chiederci se le
"interazioni di altro tipo" ci permettono di metterci "sotto coverta".
Esattamente come facciamo per il suono. Se non riusciamo a trascinare il
mezzo di propagazione, allora, per descrivere i fenomeni sonori, dobbiamo
prendere le precauzioni di cui parlavi sopra.
> Se esistesse un mezzo per il suono che riempisse tutto
> l'universo e sul quale noi non possiamo agire in alcun modo (spostare
> il contenitore universale) allora si potrebbe discutere se sia meglio
> assumere il principio di relativit� oppure se sia mmeglio rompere tale
> simmetria e considerare il riferimento in quiete con il mezzo
> universale come privilegiato.... e io propenderei per questa seconda
> impostazione.
Beh, io non so bene se propenderei per questa seconda posizione.
E' in parte legato al discorso che facevo sopra, comunque ... eventualmente
se ne riparla nel caso tutto ipotetico che un tale mezzo dovesse mostrare la
sua esistenza.
> Ciao, Valter
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Apr 24 2007 - 09:36:02 CEST