Re: luce coerente

From: Angelo <angelo.martini_at_katamail.com>
Date: Sat, 21 Apr 2007 14:31:20 +0200

"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:58shqbF2iq83gU2_at_mid.individual.net...

> Se la stella e' il Sole, D = 1.5x10^11 m, d = 1.5x10^9 m. Per lambda
> 5x10^(-7) m si ottiene a = 5x10^(-5) m, ossia mezzo decimo di mm.
> Ma se prendiamo alfa Centauri, che e' circa come il Sole, solo 270000
> volte piu' lontana, a = 1.3 metri.

Ho risposto con un altro messaggio alla tuo post: e in esso ponevo una
domanda alla quale credo di aver trovato la risposta: se ci sono arrivato da
solo, ti risparmio un po� di fatica: mi basta un "ci siamo". Ingenuamente
immaginavo che la condizione indispensabile per avere evidenti frange di
diffrazione fosse un fronte d'onda piano (magari pure parallelo al piano
delle fenditure: sai quando uno si fissa in mente le illustrazioni - sempre
facili - dei libri). In realt� � evidente che tali frange si abbiano anche
con onde sferiche: il vero noccoiolo del problema � vedere cosa succede con
sorgenti estese. La formula che mi hai dato e che applichi qui sopra indica
la larghezza dello spazio nel quale si ha coerenza spaziale. Quindi se la
sorgente � realmente puntiforme (idelamente) ed � vicina alle fenditure, si
avr� interferenza con frange visibili anche a distanze notevoli tra le
fenditure.

E qui credo di aver risolto il problema posto nell'altro post (un po'
sciocco). Ma ho una domanda conclusiva da porti. Io riesco a concepire la
coerenza spaziale solo lungo un fronte d'onda: ossia una superficie piana,
sferica, ecc. Il concetto di larghezza di coerenza spaziale implica pensare
ad uno spazio, ad un volume nel quale il campo EM � coerente: ma come
concepisco in uno spazio questa coerenza, io che la riesco ad immaginare
solo lungo una superficie?

Grazie
Received on Sat Apr 21 2007 - 14:31:20 CEST

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