Giulio Severini wrote:
> Sto leggendo per la 20ma volta questo capolavoro della letteratura sci-
> fi mondiale, e mi sono accorto di una particolarit� che mi era sempre
> sfuggita (forse dovuta alla giovane et�, ma chiss�!).
>
> A pag. 63 del libro, edizione italiana della Tea Due 1988, si legge,
> in fondo alla pagina e continua a pagina 64:
>
> [...] Un uomo che pesava ottantun chilogrammi sulla Terra, poteva
> rimanere deliziato constatando di pesarne appena tredici e mezzo sulla
> Luna. Finch� procedeva in linea retta e a andatura uniforme, provava
> una sensazione meravigliosa di leggerezza. Ma non appena tentava di
> cambiare direzione, di voltare gli angoli o di fermarsi
> all'improvviso...allora si accorgeva che tutti i suoi ottantun
> chilogrammi di massa, o di inerzia, erano ancora presenti. La massa,
> infatti, rimane fissa e inalterabile...� sempre uguale, sulla Terra,
> sulla Luna, sul Sole o nello spazio vuoto. Prima che ci si potesse
> opportunamente adattare alla vita lunare, pertanto, era essenziale
> rendersi conto che tutti gli oggetti avevano adesso un'inerzia sei
> volte maggiore di quanto potesse far credere il loro peso. [...]
>
> Ecco, ci� che mi sorprende � il discorso relativo all'inerzia. E'
> giusto quanto dice Clarke?
Si` e` giusto. Non dice che l'inerzia aumenta, ma che il peso diminuisce
e l'inerzia rimane uguale.
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Wed Apr 18 2007 - 22:05:10 CEST