Re: 2001 Odissea nello spazio e l'inerzia
"Giulio Severini" <giulio.severini_at_gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1176560804.565267.50030_at_p77g2000hsh.googlegroups.com...
> [...] Before one could be properly adapted to lunar living, therefore,
> it was essential to learn that all objects were now six times as
> sluggish as their mere weight would suggest. [...]
>
> In inglese 'sluggish' vuol dire 'lento' ' lumacone', quindi �
> probabile che Clarke intendesse dire altro, e che il traduttore abbia
> frainteso. Anche perch� se al diminuire del peso l'inerzia aumenta - e
> secondo Clarke ad una diminuzione del peso di sei volte corrisponde un
> aumento di sei volte dell'inerzia - allora a peso nullo dovrebbe
> corrispondere un'inerzia infinita.
>
I nostri spostamenti sulla superficie terrestre, a cui la nostra specie si
e' adattata nel corso di tutta l'evoluzione, sono basati sulla forza di
attrito (tipicamente piedi terreno) che, come e' noto, e' circa
proporzionale alla forza peso.
Sulla luna le forze che possiamo imprimere al nostro corpo per
accelerare/frenare sono quindi ridotte in proporzione alla gravita'. La
nostra massa no. Quindi i nostri movimenti, o meglio i cosiddetti "scatti",
saranno particolarmente "poco scattanti" dando una impressione di
"sluggishness", sempre con gli occhi dell'umana specie forgiata su 9,8
m/s^2.
A peso nullo, addirittura, non riusciremmo ad imprimere alcun movimento,
alcun cambio di direzione, saremmo in altre parole, inadatti al moto.
Nella navicella spaziale, infatti, gli astronauti si spostano tirandosi con
le mani o usando scarpette magnetiche che li "attaccano" a qualche parete.
Il progetto della grande stazione spaziale prevede proprio per questo una
configurazione ad anello per creare una gravita' artificiale mediante
accelerazione centrifuga (in 2001 Odissea nello spazio ce n'e' una mirabile
rappresentazione).
Saluti
Mino Saccone
Received on Wed Apr 18 2007 - 19:37:20 CEST
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