"Paolo Brini" <paolo.brini_at_iridiumpg.cancellacom> wrote in message
news:mEIUh.64$oL.59_at_nntpserver.swip.net...
> Ciao Bruno,
>
> ho letto il riferimento che dai per il tuo lavoro. Mi sembra che alcune
> risposte alle domande che fai siano gi� implicite in quello che scrivi.
Non riesco a capire quali risposte a quali domande sarebbero implicite in
cio' che ho scritto.
L'unica risposta (ma non tanto implicita, direi decisamente esplicita) che
io riuscirei ad immaginare e' che si', tanto Poincare' quanto Einstein fanno
ricorso in maniera piu' o meno esplicita ad esperimenti per arrivare a porre
fi(beta)=1. Ma la domanda principale che fa da sottofondo ai miei interventi
e':
"Quali esperimenti *reali* sono a supporto della ipotesi che sia fi=1" ?
E a questa domanda io non rispondo ne' esplicitamente ne' implicitamente,
perche' non lo so. Mi parrebbe che esperimenti del genere, al momento, non
ce ne siano, quindi le trasformazioni di Lorentz andrebbero rimesse nella
forma originaria (con la fi(beta) ancora da determinare), pero', siccome una
cosa del genere sarebbe abbastanza grossa, potrebbe darsi che il punto sia
semplicemente che io non sono a conoscenza di esperimenti del genere.
> Quello che vorrei sottolineare, in quanto chi legge i tuoi scritti
> potrebbe forse pensare il contrario, � che le trasformazioni di Lorentz
non
> possono essere derivate dai due postulati di Einstein *da* *soli*:
> V. A. Fock, The Theory of Space, Time and Gravitation (Pergamon Press,
> 1964)
Non conosco il lavoro di Fock, ma se con "trasformazioni di Lorentz"
intendiamo le
ct'=fi*gamma*(ct-beta*x)
x'=fi*gamma*(x-beta*ct)
y'=fi*y
z'=fi*z
a me pare che basti affermare che le equazioni di Maxwell abbiano la stessa
forma in tutti i riferimenti inerziali. Per come l'ho capita io Lorentz e'
proprio quello che dimostra.
Se con "trasformazioni di Lorentz" intendiamo quelle con fi=1 allora, se dai
miei interventi ho lasciato intendere che si potessero derivare
esclusivamente sulla base dei due postulati di Einstein, allora mi sono
spiegato proprio male. Cio' che volevo dire era esattamente l'opposto.
> La profondit� di analisi in merito al significato e alle conseguenze
> della relativit� di Poincar� sembra essere, sia prima che dopo il 1905,
> superiore a quella di Einstein, come per esempio mostra adeguatamente,
> con puntuali citazioni letterali dagli scritti di Poincar� e da quelli
> di Einstein, A. A. Lagunov, in una corposa opera di 254 pagine del
> gennaio 2004, traduzione inglese "Henry Poincar� and Relativity Theory":
>
> http://arxiv.org/abs/physics/0408077v4
Su quanto dici sopra, sulla base della scarsa conoscenza che ho dei lavori
di Poincare', io ho espresso la mia opinione in recenti interventi. Opinione
che non collima con la tua. Ti ringrazio comunque del riferimento in quanto
io non ho mai avuto occasione di consultare il testo di Wittaker, e di
esposizioni dettagliate, veromisimilmente serie (come parrebbe quella da te
ricordata), da parte di esponenti del "partito pro Poincare'" ne conosco
pochissime.
> Viene anche mostrato come l'approccio di Poincar� fosse pi� generale,
> sia in senso fisico sia in senso matematico, di quello di Einstein.
E' proprio questa "generalita'" dell'approccio di Poincare' che a me fa
sospettare che Poincare' non avesse colto appieno la portata rivoluzionaria
di cio' che stava dicendo (e per questo non fa discendere il tempo
dall'olimpo dell' a priori, non pienamente almeno). Come dicevo in altro
post, mi pare un po' come scoprire il modello copernicano e poi, per avere
una visione piu' "generale", dire che le cose si potrebbero anche descrivere
secondo il modello tolemaico (e per questo non si mandano in pensione gli
epicicli, non pienamente almeno).
L'impatto dei lavori di Poincare' mi parrebbe anche meno forte (cioe' la
gente poi e' rimasta colpita dai lavori di Einstein piu' che da quelli di
Poincare') proprio a causa del fatto che Poincare' non sottolinea a fondo
l'aspetto rivoluzionario della relativita'. Questo direi che sia il
principale motivo per il quale e' stato poi Einstein ad essere ricordato
come padre della relativita'. Einstein non deve essere "interpretato", lui
lo dice chiaramente che sta facendo una rivoluzione. Poincare', con il suo
stile teso a "salvaguardare" i principi di base, mi pare che, mentre fa la
rivoluzione, dice che pero' si potrebbe anche non farla ... mi parrebbe
decisamente meno forte come messaggio (e soprattutto il lettore rimane
abbastanza sconcertato e si chiede "ma insomma, questa e' una rivoluzione o
no?").
> Notare le citazioni degli scritti di Einstein del 1913, del 1930 e del
> 1933 intorno alla relativit� speciale, sconcertanti inesattezze ed
> errori che a mio avviso dimostrano come la comprensione della relativit�
> da parte di Einstein non fosse al livello di quella di Poincar�.
Ma quali sono questi scritti del 1913, 1930 e 1933 ? Ne parla Lagunov nel
lavoro citato sopra ? Se si', saresti cosi' gentile da citarmi le pagine che
io non riesco a trovarle?
Sono veramente molto curioso di leggerle. D'istinto scommetterei sul fatto
che, un tizio che sostiene di aver individuato "sconcertanti inesattezze"
riguardanti la relativita' in scritti di Einstein, mostri lui sconcertanti
incomprensioni riguardanti la relativita'. Pero' per esprimere un parere,
dovrei prima leggere le parole del tizio.
> Ciao,
> Paolo
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Wed Apr 18 2007 - 21:01:54 CEST