Luciano Fiorella ha scritto:
> Sto leggendo il libro di Rindler "Relativity, Special General and
> Cosmological, e ho delle forti perplessit� sul paragrafo 1.16, dove si
> deducono lo spostamento in frequenza gravitazionale e la curvatura
> della luce tramite il principio di equivalenza(PE).
Purtroppo io non conosco questo libro: possiedo una versione piu'
vecchia, che si chiama "Essential Relativity".
Puo' darsi che il ragionamento sia lo stesso, ma non possono esserne
certo.
> Gi� la deduzione ammettendo la conoscenza del concetto di fotone mi
> lascia perplesso, con i concetti di massa gravitazionale e inerziale
> associati al fotone.
Ecco: questo nel libro che ho io non c'e'.
La previsione della deflessione e' puramente cinematica, e non fa
nessun uso di fotoni e di loro eventuale massa, ma solo del fatto che
la velocita' della luce e' finita.
> Non riesco per� a capire la deduzione per via cinematica, in pochi
> passaggi, dello spostamento in frequenza gravitazionale con l'esempio
> della figura 1.4, una cabina in caduta libera nella quale entra un
> raggio luminoso dall'alto.
> ...
Questa deduzione nel libro che ho io e' fatta in modo piuttosto
confuso e nn riesco a capire in che relazione sta con quelle di cui
parli.
Mi sembra pero' probabile che tu e Rindler abbiate entrambi ragine,
perche' il PE puo' essere usato in due modi.
a) Faccio un esperimento in assenza di gravita', ma con un rif.
accelerato.
Uso il PE per dire che il lo stesso risultato lo trovero' se ripeto
l'esper. in un campo gravitazionale.
Questo mi sembra il tuo ragionamento.
b) Faccio l'esper. in presenza di campo gravitazioanel, ma in un rif.
in caduta libera.
Il PE mi dice che in questo rif. la gravita' sparisce, e tutto va come
se stessi in un rif. inerziale fuori di campo grav.
Dalla previsione che posso fare, ricavo quelo che si vedra' in un rif.
"terrestre", ossia fermo nel campo grav.
Questo mi sembrerebbe il ragionamento di Rindler.
--
Elio Fabri
Received on Thu Mar 29 2007 - 21:54:22 CEST