Re: Etere

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Wed, 28 Mar 2007 16:38:59 GMT

Il 27 Mar 2007, 21:31, Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto:
> Paolo Brini ha scritto:
> > Non � cos�. Nel caso specifico la previsione newtoniana � di circa
> > 0.87", mentre quella einsteniana � di circa 1.74" (il doppio).
> Vero, ma bisogna dire che la previsione newtoniana assume un modello
> corpuscolare della luce, con particelle soggette esattamente alla mecc.
> e alla gravitazione newtoniane.

:-))) eccetto che Newton non aveva idea n� di quanto impulso,
n� di quale massa fossero dotate queste sue particelle, inoltre
riteneva che, in mancanza di osservazioni decisive in quel senso,
non fosse postulabile come vera la sua ipotesi sulla natura
corpuscolare e fu indulgente verso l'interpretazione ondulatoria,
proposta da Hooke, testualmente: le oscillazioni pi� ampie
genererebbero una sensazione di colore rosso, [...] E [...]
le vibrazioni che producono l'azzurro o il viola sono supposte
meno ampie. [...] Queste [ipotesi] concordano a tal punto con
le mie teorie che se il signor Hooke ritiene opportuno applicarle
non deve temere a questo riguardo, una separazione da tale
ipotesi. [...] Nondimeno, se qualcuno lo reputa possibile, deve
almeno riconoscere che quei moti o tendenze al moto causate
nell'etere dalle diverse parti di un corpo luminoso, che differiscono
in grandezza, figura ed agitazione, devono necessariamente essere
diversi.

Detto questo � da dire che sarei stato molto curioso di interrogare
Newton sulla eventualit� che i raggi della luce azzurra venissero
deflessi pi� o meno dei raggi della luce rossa per effetto della
legge di gravitazione universale. Infatti la sua ipotesi iniziale, prima
della critica di Hooke, era che la luce blu essendo pi� deflessa �
pi� lenta della rossa che � meno deflessa. Newton pensa anche che
i diversi raggi possano differire per dimensione oltre che per velocit�,
ed eventualmente anche per impulso. Per quanto gli sia riuscito di
risalire dal fatto che questi raggi scaldano alla energia di ciascuno
(ma l'idea l'aveva avuta gi�), fra gli altri problemi avrebbe avuto
difficolt�
a quantificare il calore.


> Nel 1919 al modello corpuscolare della luce non ci credeva nessuno,
> neppure Einstein (i suoi "quanti" sono tutt'altra cosa, e non si
> sarebbe mai sognato, anche senza la RG, di farli muovere come
> particelle dotate di massa ecc.)
> Percio' tirare in ballo a quel punto la previsione newtoniana era
> pressoche' privo di senso.
>
> > ...
> > o addirittura potrebbero rappresentare una conferma chiave della
> > teoria di Stokes-Planck sulla condensazione dell'etere in presenza di
> > campi gravitazionali (Silberstein, Philosophical Magazine, dicembre
> > 1919? gennaio 1920? qualsiasi aiuto per ritrovare l'articolo � molto
> > gradito).
> Non ho mai sentito parlare di questa "teoria", e gia' questo dice
> qualcosa...
> Voglio dire che sospetto si sia trattato non di una "teoria", ma di una
> proposta, una congettura, che e' durata "l'espace d'un matin",

Salvo poi ritornare sul palcoscenico, per poi eventualmente nuovamente
svanire, a distanza di anni, e cos� � stato quando si � scoperto
dell'anomalia gravitazionale nella traiettoria del Pioneer. Ma
cosa ne � oggi delle spiegazioni di quella evidenza? La prima
idea era stata di andare a controllare se le orbite dei pianeti a
quelle distanze risentissero di qualche effetto di anomalia
gravitazionale. La risposta a distanza di un paio d'anni dalla
riproposizione del problema � stata: nessuna evidenza di
violazioni della relativit� generale per le orbite dei pianeti.

Va detto
poi che con un problema di condensazione Eddington si era
in verit� trovato faccia a faccia senza riconoscerlo, l'indice di
rifrazione della luce nei pressi del sole � quello relativo ad un
mezzo e non al vuoto. Che qualcosa del genere affligga il moto
del Pioneer? Una sorta di corrente viscosa, ma dovuta a cosa?



come se
> ne sono sempre fatte nella storia della fisica.


 
> --
> Elio Fabri
>

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Received on Wed Mar 28 2007 - 18:38:59 CEST

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