Elio Fabri ha scritto:
> Paolo Brini ha scritto:
>> Non � cos�. Nel caso specifico la previsione newtoniana � di circa
>> 0.87", mentre quella einsteniana � di circa 1.74" (il doppio).
> Vero, ma bisogna dire che la previsione newtoniana assume un modello
> corpuscolare della luce, con particelle soggette esattamente alla mecc.
> e alla gravitazione newtoniane.
> Nel 1919 al modello corpuscolare della luce non ci credeva nessuno,
> neppure Einstein (i suoi "quanti" sono tutt'altra cosa, e non si
> sarebbe mai sognato, anche senza la RG, di farli muovere come
> particelle dotate di massa ecc.)
> Percio' tirare in ballo a quel punto la previsione newtoniana era
> pressoche' privo di senso.
Ciao Elio,
certo, � vero; oltre tutto la deflessione "newtoniana" era nota come
minimo dal 1820 grazie a von Soldner, ma non ho mai trovato alcuna
osservazione prima del 1919 dove si citasse la deflessione della luce,
eppure tecnicamente ritengo fosse possibile notarla, almeno
qualitativamente, gi� con i telescopi e le lastre fotografiche dal 1880
circa in poi, e questa carenza di interesse � un'altra conferma a quanto
dici.
Vista l'enorme mole di studi storici sul caso, � anche possibile che
Eddington prese in considerazione solo le lastre pi� vicine alle
previsioni della relativit� generale per seguire un "metodo
controinduttivo", scartando a priori qualsiasi teoria diversa dalla RG,
guidato da una o pi� delle seguenti motivazioni (premetto che non
necessariamente le ipotesi sulle seguenti considerazioni di Eddington
sono da me condivise, tuttavia va loro riconosciuto un certo grado di
plausibilit�):
1) considerazioni politiche: nel fronte del pacifismo, in una situazione
storica in cui gli orrori della prima guerra mondiale erano ancora un
ricordo bruciante, accreditare Einstein ulteriormente e il pi� presto
possibile avrebbe rafforzato la posizione sua e di Einstein stesso come
araldi del pacifismo dotati di peso politico derivante dal prestigio
scientifico e dalla capacit� di influenzare l'opinione pubblica.
Eddington era ben consapevole dell'importanza del pacifismo, oltre tutto
fortemente supportato dalla setta dei Quaccheri, e della collaborazione
internazionale; il suo punto di vista era rafforzato dalle dure
condizioni imposte ai paesi che avevano perso la guerra e che
minacciavano di far rinascere sentimenti ostili verso i paesi vincitori,
in particolare l'Impero britannico;
2) considerazioni economiche: Eddington aveva ricevuto undicimila
sterline inglesi (secondo le stime recenti, circa 500mila euro di oggi)
come finanziamento della spedizione, e un successo della spedizione gli
avrebbe garantito una posizione preminente per l'accesso ai fondi nel
campo della ricerca astronomica;
3) considerazioni precedenti: secondo un'ipotesi speculativa e
suggestiva, Eddington aveva eseguito misure analoghe da anni (forse fin
dal 1912), magari in circostanze atmosferiche pi� favorevoli, e aveva
ottenuto dei valori che erano stati segretamente comunicati ad Einstein
al fine di apportare eventuali correzioni alla relativit� generale prima
di renderla pubblica in forma definitiva nel 1916 (in effetti, nel 1911
Einstein pubblica un articolo "Sull'influenza della gravit� sulla
propagazione della luce" in cui prevede una deviazione (errata di un
fattore 1/2) in accordo totale con la vecchia previsione newtoniana
calcolata anche da von Soldner); quindi Eddington sapeva gi� quali foto
scegliere perch� aveva eseguito esperimenti pi� sostanziali ed
affidabili in precedenza, ma non poteva pi� rivelarli per non screditare
Einstein e per non rovinare l'effetto spettacolare. Ritengo che non si
possa dar credito a questa ipotesi finch� i documenti spediti ad
Einstein non saranno sottoposti ad una analisi storica e scientifica
seria al fine di determinare se essi siano un falso costruito oppure no:
la riporto per correttezza nei confronti di quelle persone che hanno
studiato questa possibilit�, fra mille difficolt� oggettive di
ricostruzione storico/scientifica, per anni, e il cui lavoro � tuttora
in progress;
4) considerazioni irrazionali e sociali: Eddington amava la relativit�
generale (questo � certo), era in un certo senso un vero amico di
Einstein ed era fermamente convinto della validit� della teoria al punto
da essere capace di accettare solo e soltanto le evidenze a favore.
L'assenza di riferimenti, di cui mi scuso, per le ipotesi di cui sopra,
� dovuta solo a mancanza di tempo: in caso di interesse mi impegno a
postarli.
>> o addirittura potrebbero rappresentare una conferma chiave della
>> teoria di Stokes-Planck sulla condensazione dell'etere in presenza di
>> campi gravitazionali (Silberstein, Philosophical Magazine, dicembre
>> 1919? gennaio 1920? qualsiasi aiuto per ritrovare l'articolo � molto
>> gradito).
> Non ho mai sentito parlare di questa "teoria", e gia' questo dice
> qualcosa...
> Voglio dire che sospetto si sia trattato non di una "teoria", ma di una
> proposta, una congettura, che e' durata "l'espace d'un matin", come se
> ne sono sempre fatte nella storia della fisica.
Forse, ma considera anche che era stata ampliata e corretta da Planck,
il quale aveva acquisito grande credibilit�, e poi una rivista molto
prestigiosa nel campo delle scienze naturali accett� di pubblicare
l'articolo di Silberstein che verteva proprio su questo punto, nel 1920;
considera anche il discorso di Einstein del 1920 all'Universit� di
Leyden (Leida) in cui egli affermava che la teoria speciale della
relativit� non costringeva ad abbandonare il concetto di etere:
"More careful reflection teaches us, however, that the special theory of
relativity does not compel us to deny ether. We may assume the existence
of an ether,; only we must give up ascribing a definite state of motion
to it, i.e. we must by abstraction take from it the last mechanical
characteristic which Lorentz had still left it. We shall see later that
this point of view, the conceivability of which shall at once endeavour
to make more intelligible by a somewhat halting comparison, is justified
by the results of the general theory of relativity" (A. Einstein, Leida,
5 maggio 1920).
Insomma, la teoria di Stokes ampliata e corretta da Planck, nel contesto
storico pre-1919, non era ancora tramontata insieme all'etere, e non era
tutto sommato nemmeno un'ipotesi mal definita sia per le considerazioni
di Lorentz e Fitzgerald, sia per la sua capacit� di fare predizioni
quantitative in merito alla deflessione della luce (in campi
gravitazionali). Rimane il punto debole (per la mia ricostruzione) sul
perch�, con tutto l'interesse che c'era sull'etere, nessuno sia mai
andato a osservare questa deflessione della luce prevista dalla
condensazione dell'etere.
Dovrei avere qualche trattazione della teoria in qualche documento da
qualche parte nel mondo :-), per curiosit� mi metto a cercarli.
Ciao,
Paolo
Received on Wed Mar 28 2007 - 20:26:15 CEST
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