Giorgio Pastore ha scritto:
> gnappa wrote:
> ...
>> Pensando a questo problema mi � venuta in mente un'altra questione.
>> Il punto centrale qui � che del recipiente si possono trascurare
>> magari spessore e massa, ma non la rigidit�: sono le forze che lo
>> mantengono insieme che permettono a una forza applicata in alto di
>> essere sentita dal piatto della bilancia in basso.
>
> Il recipiente non deve necessariamente essere rigido. Deve per�
> consentire una situazione di equilibrio (p.es. non deve rompersi).
> Tuttavia il caso di recipiente elastico, anche se interessante di per
> se', rende meno chiara la situazione proposta da Arons (che gi� pu�
> dare filo da torcere per la sua analisi).
Io non volevo chiarire, mi � semplicemente venuta in mente quella
situazione. E' vero che non deve necessariamente essere rigido, ma
volevo intendere che ci devono essere delle forze che lo tengono insieme.
>
> Il recipente *�* un campo di forze che vincola il liquido a mantere la
> stessa forma. Non capisco quindi che vantaggio avresti a
> "dematerializzare" il contenitore.
Se vincolo la forma del liquido esercitando punto per punto delle forze
che equilibrano la pressione del liquido, ma in modo che ogni punto �
indipendente dall'altro, una variazione della forza applicata in un
punto non si trasmette in un altro, come avviene invece con un recipiente.
Era questa la situazione che volevo studiare.
> Mi sembra che quest' operazione
> mentale renda molto piu' complicato capire come il sistema fluido +
> contenitore agisca sul piatto della bilancia.
Come ho detto, non pensavo di semplificare, stavo solo elucubrando :-)
>
> Piu' complicato non vuol dire che non si possa fare. Tuttavia o il
> campo di forze � assegnato nello spazio e questo impedisce di avere un'
> azione esplicita sul piatto della bilancia, o si tratta di un campo
> gnerato da un' attrezzatura (sorgenti) che sta sul piatto e allora non
> � solo un modo pi� complicato di introdurre il contenitore.
Qui non ho capito. Io intendevo che l'unica forza agente sul piatto
sarebbe la pressione sul fondo del liquido, esercitata direttamente sul
piatto, per la superficie occupata dal fondo. Non ho capito
l'osservazione sulle sorgenti.
>
>> E' possibile? Non mi sembra ci siano contraddizioni, perch� in questo
>> caso non avrei solo forze interne al sistema liquido+recipiente oltre
>> alla forza peso, avrei anche la forza del campo di forze usato per
>> mantenere "in forma" il liquido, quindi il peso potrebbe essere
>> tranquillamente falsato.
>>
>
> Per dire la stessa cosa in modo diverso, anche se il recipiente di Arons
> fosse fissato ad una molla sospesa al soffitto il peso sarebbe falsato.
Certo
> Ma questo non ha nulla a che vedere con il fatto che la pressione sul
> fondo cambia a seguito della separazione di fase.
Non capisco se stai confermando o confutando quello che ho detto.
A me sembra che la bilancia non potrebbe misurare il peso vero
(indipendentemente dalla presenza di una miscela o meno, ma solo per il
fatto che il peso misurato sarebbe pressione sul fondo*superficie, senza
la "correzione" delle forze sulle pareti oblique), ma che questo non sia
un paradosso perch� ho delle forze esterne, non essendoci nessun vincolo
tra le forze esercitate sul liquido nei diversi punti.
Era questa la considerazione che volevo discutere, forse mi sono
spiegata male.
>
> P.S.
>
> Se vuoi continuare a pensare ai risvolti di questo "paradosso" posso
> proporti un corollario:
[cut]
>
> Aspettiamo adesso che avvenga lo smescolamento. Quali saranno le altezze
> del pelo libero nei due recipienti ? Cosa possiamo dire della presisone
> sl fondo rispetto a quella prima dello smescolamento ? Ci saranno
> differenze di peso se tutto l' aparato poggia sul piatto di una bilancia ?
Bello, ci penso, grazie.
--
GN/\PPA
"E' meglio accendere una candela che maledire l'oscurit�"
http://amnestypiacenza.altervista.org
Received on Mon Apr 02 2007 - 10:18:45 CEST