Re: Etere

From: Michele Falzone <falzonemichele_at_libero.it>
Date: Fri, 23 Mar 2007 18:02:16 +0100

Paolo Brini ha scritto:

> Michele Falzone ha scritto:

> > Portando queste considerazioni su un presunto etere e ponendo il rapporto
> > delle due velocit� a meno di 2PI pari alla costante di struttura fine, per
> > le due onde sferiche, mi ritrovo esattamente il valore della carica
> > elettrica e le due onde sferiche somigliano all'elettrone ed al protone.

> Ciao Michele,

> vediamo se ho capito il tuo ragionamento. Postuliamo che esista un etere
> con delle caratteristiche tali che esso possa essere assimilato ad un
> fluido reale, e che esso permei uniformemente lo spazio. Questo
> implicherebbe che la costante di struttura fine, a meno di un
> coefficiente, sia pari al rapporto delle velocit� di propagazione
> (all'interno dell'etere stesso) tra le onde trasversali e quelle
> longitudinali.

> Prima questione: potresti spiegare meglio il passaggio della suddetta
> implicazione? Sei certo che con un coefficiente pari a 2*pi la relazione
> sarebbe rispettata con le pi� recenti stime del valore della costante di
> struttura fine? A me sembra di no, perch� ottengo un risultato pari a
> 7.299(27007...)*10^-3 che stride con l'attuale (anno 2006) stima pari a
> 7.297(25357...)*10^-3.

Se ti riferisci alla discrepanza di due parti su mille, devi capire che il
mio modello, ammesso che sia corretto � un modello molto approssimato.

> Cio� calcolo una discrepanza che, ritengo, non sei autorizzato a
> sorvolare. Visto che mi sembra improponibile cambiare il coefficiente
> 2*pi per coerenza con i postulati di cui sopra (perch� l'onda
> longitudinale, in accordo ai postulati, dovrebbe propagarsi "lungo una
> circonferenza"), questo mi appare come un "paramount problem" dell'ipotesi.

Per piacere, vuoi essere pi� chiaro.

> Inoltre: come � possibile che la stragrande maggioranza degli
> esperimenti, da quello di Michelson-Morley in poi, dia risultato nullo?
> Come mai non si rileva alcun trascinamento rispetto all'etere? Come mai
> una grande quantit� di evidenze sperimentali mostrano che non esiste un
> sistema di riferimento inerziale privilegiato? Domande importanti, le
> cui risposte portarono all'abbandono del vecchio etere luminifero.

In quel momento storico ci si aspettava una variazione delle frange di
interferenza per effetto di un moto relativo, ma senza tenere conto che il
regolo lungo la direzione del moto si contrae realmente.
Se rifai i conti tenendo conto delle reali velocit� delle onde c+v c-v e
del fatto che lungo la direzione del moto realmente il regolo si contrae
ritrovi che l'onda impiega lo stesso identico tempo nei due percorsi e
pertanto nessuna variazione delle frange di interferenza.
Lo stesso discorso � valido per il fatto che non si riesce a misurare la
velocit� della velocit� della luce, visto che misuri la velocit� in un
percorso chiuso, con la conseguenza che trovi la velocit� della luce
uguale in tutti i sistemi di riferimento.

Se postulo il vuoto posso ritenere costante la velocit� di propagazione c,
ma se per ipotesi considero l'etere devo tener conto delle diverse
velocit� nei due percorsi. Non ho realmente modo di misurare la relt�,
almeno per ora.

> Ancora: perch� non osserviamo instabilit� nella propagazione delle onde
> all'interno dell'etere (per esempio smorzamento nello spazio e nel
> tempo)? Anche definendo la "portata di massa" che citi in un altro
> messaggio come flusso della quantit� di moto per unit� di volume, e
> vedendo magari l'emergere di un elettrone (o di un protone) come
> perturbazione all'interno dell'etere con determinate caratteristiche
> (intuisco, anche se lo hai detto cripticamente nei tuoi messaggi,
> coesistenza di onda accompagnata dalla particella corrispondente secondo
> te?), perch� non ci sono ulteriori interazioni di qualsiasi altro tipo
> con il resto dell'etere al di l� della semplice propagazione della
> perturbazione? E come emergerebbe a questo punto un particella priva di
> massa come il fotone? E da chi sarebbero "mediate" le forze
> fondamentali, spostandoci nel paradigma del Modello Standard?

Se il mio modello � corretto, il concetto di massa pura dovrebbe essere
legato ad un puro sforzo di taglio e pertanto il fotone � una pura onda di
pressione, che interferisce solo con onde della stessa frequenza.
A mediare le forze coulombiane pertanto solo le sole onde di pressione e
quelle gravitazionali quelle di taglio, infatti cariche opposte a distanze
sufficientemente grandi appaiono come delle pure onde di taglio o che � lo
stesso un puro vortice e noi definiamo neutre.

> Infine: insistendo nel vedere elettrone e protone come una perturbazione
> stabile dell'etere, c'� spazio per alcuni principi fondamentali della
> meccanica quantistica che a tutt'oggi hanno fatto predizioni pienamente
> confermate dalle evidenze? Per esempio, il principio di indeterminazione
> di Heisenberg, o ancora pi� fortemente la relazione di
> Robertson-Schrodinger (di solito chiamata principio di indeterminazione
> di Robertson), possono rimanere validi? Se si, come? Se no, perch�?
> Queste sono domande che si avvicinano di pi� alle obiezioni di Elio
> Pandolfini e non � detto che un'ipotesi (magari ancora da affinare)
> possa gi� dare delle risposte precise.

Cerchiamo di fare il punto sul fatto che per molti essere eteristi implica
che tutta la fisica sia sbagliata, mentre io non mi sono mai permesso di
asserire una cosa del genere, semmai di dire che non si � mai capito come
l'etere "o meglio un gas reale" possa per dare origine a un comportamento
quantistico in determinati casi.
Cerchiamo di andare con ordine, e col dire che Todeschini,
indipendentemente dalla teoria prova sperimentalmente che vortici concordi
si attirano con legge inversamente proporzionale al quadrato della
distanza e da quello che mi risulta non solo Todeschini.
Ma andiamo alla tua domanda: Nel mio modello prevedo una particolare
particella con una precisa quantit� di moto che entra in risonanza con la
sua onda sferica.
In questo punto, anche se il modello � esatto, sono stato molto impreciso,
principalmente a causa della enorme euforia nell'avere trovato un dato
molto prossimo alla carica elettrica e lo stesso lo stesso Prof. Cannata
mi ha fatto riflettere chiedendomi ma quella particella cosa realmente
urta?
Vediamo di dare "ora" una risposta esauriente, visto che solo ora mi �
stato chiesto educatamente:
 Una particella con una particolare quantit� di moto urta contro una
cresta di un'onda equivale a dire che due masse di massa met� di quella
indicata urtano due creste di due onde diverse della stesa perturbazione
o meglio N masse di pari valore e stessa velocit� in modulo urtano N
creste, e ti renderai conto che posso fare tendere N all'infinito, e
considerare particelle di etere che urtano creste di falde successive, con
la sola limitazione che la velocit� sia inversamente proporzionale al
quadrato della distanza come realmente si propaga l'onda sferica e la
massa totale sia quella indicata.
Praticamente l'etere come un gas ideale, ma non perch� privo di viscosit�,
ma con particelle tutte uguali e di massa infinitesima e pertanto quella
portata di massa non perfettamente localizzata in un preciso punto.

> Voglio sottolineare che le domande di cui sopra non hanno assolutamente
> alcun intento polemico, e, sebbene formulate con un linguaggio
> appartenente ad un paradigma che potrebbe essere incommensurabile con il
> tuo

Vorrei precisare che a parte il paradigma i risultati non possono che
essere uguali se il mio modello � corretto, si pu� dare una diversa
interpretazione dei fatti ma il modello matematico alla fine deve essere
uguale.
E qui spero che tu non cada nella banalit� nel dirmi che se il modello
matematico � identico allora non serve l'etere, visto che se il mio
modello � corretto si potr� trovare il legame tra la gravitazione "Etere
dei vortici" con la quantistica "Etere dei microvortici o delle
perturbazioni" senza dire che talune simulazioni si possono osservare
nella fluidodinamica.

>(e quindi alcune di essere potrebbero non aver senso per te se per
> esempio si riferissero ad enti non necessari), sono fatte dal punto di
> vista di uno, come me, che pur non vedendo alcun bisogno di
> "resuscitare" l'etere, si pone con atteggiamento scettico (nel senso
> buono ed originale del termine) nei confronti dell'ipotesi tua e di
> Cannata.



Ciao

Michele


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Received on Fri Mar 23 2007 - 18:02:16 CET

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