Elio Fabri ha scritto:
> 1. A piccole distanze si dimostra che vale la legge di Hubble: il
> redishift, definito come z = (Delta lambda)/lambda, e' proporzionale
> alla distanza.
> 2. Si usa interpretare il redshift come se fosse un effetto Doppler
> (al primo ordine): (Delta lambda)/lambda = v/c.
> 3. Ne segue l'espressione della legge di Hubble: v = H*d.
> E' questa che giustifica il misurare la costante di Hubble in
> (km/s)/Mpc, come sempre si fa.
>
> Pero' tutto questo non sottintende nessuna approssimazione ne alcuna
> identificazione dei due redshift: in realta' devi sempre intendere che
> la legge di Hubble sia z = c*H*d, e ti devi aspettare che per grandi z
> questa relazione non sia piu' verificata, e vada sostituita da una z
> f(d), da calcolare con un modello cosmologico; o da ricavare dalle
> osservazioni, se disponi di due modi indipendenti per misurare z e d.
>
Non so se ho capito: vale sempre (Delta lambda)/lambda = v/c, ma a
grandi distanze quello che cambia � la relazione velocit�/distanza, e
non variazione-di-lambda/velocit�?
--
GN/\PPA
"E' meglio accendere una candela che maledire l'oscurit�"
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Received on Sat Mar 24 2007 - 21:18:23 CET