Re: Analisi dati

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Tue, 8 Jan 2019 14:03:48 +0100

>
> 1) Primo e più importante problema: come affrontereste il problema per uno studente del liceo, quindi senza il concetto di regressione lineare?

Dipende da cosa sa lo studente di liceo :-)

>Il rapporto tra le grandezze fornisce per ogni coppia valori differenti (7, 7.5, 7.67, 8.5, 8.6 ciascuno moltiplicato per 10^(-7)). Anche accettando il fatto che i valori sperimentali non possono portare esattamente allo stesso rapporto, la variazione della pendenza tra il primo e ultimo valore è del 20%, quindi io risponderei che non son compatibili con una proporzionalità diretta, cosa contraria al testo proposto. In quale altro modo si può affrontare il problema, al liceo scientifico?

Facendo scoprire il concetto di regressione lineare in pratica. Dati su
foglio e righello con un estremo nell'origine e ruotato fino a
"bilanciare ad occhio" le deviazioni dei punti sui due lati.

Peraltro il rapporto tra le due pendeze sui dati estremi non e'
significativo per questo problema. Molto di piu' la somma dei quadrati
della deviazioni dalla retta "a occhio".

> 2) Per capirci qualcosa ho usato la regressione lineare (argomento non svolto al liceo) con un sito che la calcola on line e mi risulta una retta che ha intercetta -0,29. Mi è chiaro che nella maggior parte dei casi non può esserci un valore esattamente zero come intercetta, solo che il valore -0,29 sull'asse verticale non mi sembra trascurabile rispetto agli altri valori riportati, quindi mi verrebbe da dire, nuovamente, che il set di dati NON è compatibile con una proporzionalità diretta.


Qui la questione dipende in modo cruciale da quale si considera l'
ipotesi da verificare. Secondo me se l' ipotesi e' proporzionalità la
retta va fatta passare per l'origine. Usando solo il coefficiente
angolare come paramtero di fit. Ma su questo sono un po' arrugginito.

> 3) I dati riportati per l'asse verticale (le tensioni) vengono sempre riportati con due cifre significative, ma nel primo caso questo significa che lo strumento ha sensibilità di un nanovolt, a differenza degli altri casi in cui la sensibilità sarebbe di 100 microvolt. Quindi, in realtà le misure non hanno neppure la stessa incertezza e quindi bisognerebbe applicare le formule con i pesi, cosa che mi sembra ancora di più al di fuori di un liceo scientifico.

Qui dipende dalla rispota alla prima domanda e a cosa si vuole accertare
col problema
Received on Tue Jan 08 2019 - 14:03:48 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:09:57 CET