Re: Analisi dati

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Sat, 12 Jan 2019 11:31:25 +0100

Furio Petrossi ha scritto:
> I programmi del Liceo Scientifico prevedono:
> ...
Peccato tu abbia trascurato due dettagli di una certa importanza:
1) Si tratta del programma di *matematica*.
2) del 4° anno.

Entrando nel merito delle Ind.Naz., il mio giudizio sulla decisione
(ormai di molti anni fa) d'inserire qusti argomenti nei programmi di
matematica è sempre stato parecchio critico.
La espressi, senza peli sulla lingua, e suscitando qualche reazione
piuttosto violenta, al Convegno sulla Didatica delle Matematica
(Viareggio 1990).
Relazione non pubblicata, che trovate in
http://www.sagredo.eu/varie/probabil.pdf

Certo, c'è la clausola per salvarsi l'anima:
"il cui studio sara' sviluppato il piu' possibile in collegamento con le
altre discipline"
"il più possiile", e se possibile non è, pazienza
"con le altre discipline" quali? latino? filosofia? La mancanza della
specificazione "scientifiche" non è affatto casuale, è voluta e
pensata.

Risultato: nella stragrande maggioranza dei casi quegli argomenti non
saranno trattati, o lo saranno da un insegnante che in vita sua non ha
mai visto un esperimento.

Comunque si tratta di argomenti di gran lunga al di sopra delle
possibilità di uno studente di medie capacità.
Inoltre è assai discutibile che abbia senso fare uso di quelle
sofisticate tecniche nel caso di esperimenti *reali * di scuola
secondaria.
Non parliamo poi di esperimenti "finti", come quello descritto.

Anche su questo argomento ho detto e scritto molti anni fa, vox
clamantis in deserto:

Elaborazione dei dati sperimentali: la cosiddetta `teoria degli
errori' ";
- seminario all'Istituto di Fisica di Modena, 9--3--1983;
- al Dip.\ di Fisica di Pavia, 24--1--1990;
- lezione a un corso di aggiornamento, Pordenone 19--3--1993;
- seminario alla Sezione~AIF di Catanzaro, 17--12--1996;
- alla Sezione~AIF di Cosenza, 18--12--1996;
Pubbl. La Fisica nella Scuola 28 (1995), p. 119.
http://www.sagredo.eu/articoli/eldatsp.pdf

Entrando un momento nel merito delll'"esperimento".

Uno che guardi la tabellina dovrebbe domandarsi (l'avete già fatto)
come mai il primo dato abbia una cifra decimale in più. Impossibile
rispondere senza sapere come sia sata fatta la misura.
Sebbene il testo parli di "dati sperimentali di una taratura
effettuata in laboratorio", io non ci credo. Dei dati seri non
verrebbero presentati in quel mdo.
La piccolaexxa dell'effetto Hall (e anche i dati della tabella) fanno
capire che non si deve trattare di un'esperimento semplice

Ho fatto una picola ricerca in rete e ho trovato questo:

https://warwick.ac.uk/fac/sci/physics/current/postgraduate/regs/mpagswarwick/ex5/techniques/electronic/hall-effect/

Tutt'altra musica, naturalmente.

Quanto all'elaborazione dei dati, ecco all'ingrosso che cosa farei io.

1. Buttare nel cestino s.q.m., retta di regressione e compagnia bella.
Con dati presentati in quel modo non ha il minimo senso adoperarli
(come del resto per la quasi totalità degli esperimenti fattibili nella
s.s.s.)

2. Mettere i dati in un grafico con barre di errore (solo per Delta
V), assumendo +/-0.005 per il primo dato e +/-0.05 per gli altri,
commentando nella relazione scritta la "stranezza" del dato.

3. Tentare *a occhio* di far passare una retta per l'origine e dentro
le barre di errore.
Si vede *a occhio* che non è possibile. La minimzzazione delle somme
dei quadrati degli scarti appare subito insensata, perchè la deviazioni
dalla retta *non hanno niente di casuale*. C'è invece una deviazione
sistematica: una retta "media" lascia al disotto i primi punti, al
disopra gli ultimi.

4. Concluderei che i dati *non sono compatibili* con una relazione di
proporzionalità.

5. Tenterei di attenuare la richiesta, cercando una retta che passi
per le barre *ma non per l'origine* (indice di uno spostamento dello
zero: una delta V non nulla presente anche a campo nullo).
Questo si può fare, e si può anche dare una stima (molto grossolana)
dell'incertezza sulla pendenza).

(Osservazione. E' evidente che avendo dato una barra di errore per il
primo dato 10 volte più piccola delle altre, quel dato domina
qualunque fit. E tra i rimanati domina l'ultimo. Il che è quanto dire
che basta usare questi due dati, senza perdere tempo con gli altri,
salvo per un'occhiata che mostri che nessuno di quelli è anomalo

Commento finale: ci sarà qualche insegnante che abbia educato i ragazzi
a procedere così? Non voglio proprio escluderlo, ma saranno mosche
bianche.

Giorgio:
> Qui dipende dalla rispota alla prima domanda e a cosa si vuole
> accertare col problema
Ma che vuoi accertare!
La sola cosa che si può accertare è il grado di competenza degli
estensori.
Debbo proprio dirla? Mi pare pleonastico.
-- 
Elio Fabri
Received on Sat Jan 12 2019 - 11:31:25 CET

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