Re: "sporcamento" di un segnale per calcolo correlazione

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Tue, 20 Mar 2007 21:19:21 +0100

"La indecorosa profanatrice di reliquari altomedievali usati" ha scritto:
> Il mio problema � questo: data una certa funzione e una famiglia
> di funzioni modello, trovare quella, nella famiglia, che si
> avvicina di pi� alla funzione data.
> ...
> Solo quando coincidono o quasi si salta verso il valore
> unitario. Insomma passo schizofrenicamente da quasi zero a quasi
> uno pur chiaramente trattandosi di funzioni altrimenti accettabili.
>
> Purtroppo la forma delle funzioni varia di tanto, si va da
> funzioni molto "regolari" a 2-3 picchi isolati in un mare di
> zeri. Non posso contare su alcuna "guida" derivante dalla natura
> del fenomeno che sto esaminando.
Premetto che non sono un esperto di analisi d'immagini, riconoscinento
di forme, e cose simili. Quindi mi esprimo solo in termini generali
(ma spero non inutili :) ).

A me pare che il tuo problema stia a monte: non puoi decidere che
algoritmo usare, se non dcefinisci prima che cosa significa per te che
una funzione si "avvicina" a un'altra.

E' ovvio che il criterio del prodotto scalare (alias correlazione)
equivale a usare nello spazio delle funzioni una norma L^2, e definire
come distanza tra due funzioni l'espressione ||f-g||.
Purtroppo due spikes in punti distinti hanno distanza 2...

L'idea del rumore si avvicina alquanto a quest'altra: calcola le
trasformate di Fourier di f e g, esegui un taglio sulle alte frequenze,
e poi calcola la distanza.
Questo metodo non ti da' una vera distanza, perche' de f e g
differiscono solo nelle frequenze che hai tagliato la "distanza"
risultera' zero anche se le funzioni sono diverse.
Ma praticamente potebbe funzionare.
A che frequenza tagliare, e' cosa da decidere empiricamente, direi.

Altre idee per ora non mi vengono.
            

-- 
Elio Fabri
Received on Tue Mar 20 2007 - 21:19:21 CET

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