Paolo Brini wrote:
> ottimo esempio. Occorre analizzare la posizione esposta dal cardinale
> Bellarmino, calandosi nel contesto storico. E' possibile che troverai la
> sua posizione molto pi� razionale di quella di Galileo, e ne possiamo
> poi discutere. Fai caso a come il cardinale sottolinei la necessit� di
> portare "prove" a favore della teoria copernicana, per poter finalmente
> abbandonare quella tolemaica
Se Bellarmino fosse stato uno strumentalista moderno se ne potrebbe
anche discutere. Ma non lo era: si trattava di un religioso dalla vena
mistica che considerava primaria la verita', anche letterale, della
Bibbia. La sua richiesta di "prove" stringenti per rinunciare
all'immobilita' della terra - e dal tono dei suoi scritti e' chiaro che
intendeva prove in senso piuttosto stretto, quasi matematico - e' quindi
solo un escamotage, basato su un doppio standard (la rivelazione e' per
fede e va accettata cosi' com'e`, ma cio' che la contraddice deve essere
dimostrato col massimo rigore), di salvare il letteralismo biblico.
La posizione di Galileo e' molto piu' moderna: si rende perfettamente
conto che sulle cose naturali non si puo' mai avere una certezza
assoluta, ma al contempo afferma che si puo' e si deve procedere
coraggiosamente anche in assenza di una tale certezza. Non credo che ci
sia un solo scienziato moderno che preferirebbe la posizione di
Bellarmino a quella di Galileo.
--
Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
Received on Fri Mar 23 2007 - 19:22:48 CET