Re: Il terzo principio di Newton

From: Paolo Brini <paolo.brini_at_iridiumpg.cancellacom>
Date: Tue, 13 Mar 2007 13:25:33 +0100

fortunati.luigi_at_gmail.com ha scritto:

> Invece, quando raggiungono, tra loro, una minima distanza, diventano
> decisive le forze repulsive, quelle descritte da Cometa Luminosa, che
> impediscono il libero movimento e il loro ulteriore mutuo
> avvicinamento e li costringono a modificare la direzione e/o il verso
> del loro moto. Questo � l'avvenimento che definisco "collisione".

Ciao,

visto che stai parlando di scale atomiche, devi tener presente anche che
esiste una probabilit� diversa da zero che una particella attraversi una
barriera di potenziale arbitrariamente alta (effetto tunnel).

Prevengo subito una tua possibile obiezione: si, � stato osservato
sperimentalmente, e se non si verificasse esattamente con le probabilit�
previste dalla m.q. molti semiconduttori come le memorie flash non
potrebbero funzionare; appare anche che l'effetto tunnel sia il
principale responsabile degli effetti catalizzatori degli enzimi.

> Da notare che, solo dopo che sia avvenuta quella che chiamo
> collisione, ci sar� stato lo scambio <azione-reazione> tra gli stati
> dinamici dei 2 atomi, che giustifica gli effetti del terzo principio.

Sia il terzo principio di Newton, sia il principio classico di
conservazione dell'energia possono essere violati per istanti di tempo
piccolissimi. L'approccio classico (cio� senza tener conto della
meccanica quantistica) a sistemi atomici o subatomici spesso non �
corretto; quindi i modelli per la trattazione delle interazioni su larga
scala e su scala nanometrica non sono sempre intercambiabili. Ad
esempio, anche nel thread precedente, su gravit� ed elettromagnetismo, �
sempre stato ignorato il principio di complementarit� quando parlavate
di sistemi su scala subatomica, ma questo non � a mio avviso corretto.

Ciao,

Paolo
Received on Tue Mar 13 2007 - 13:25:33 CET

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