Ciao a tutti,
sono sempre rimasto insoddisfatto della visione che ho di lavoro ed
energia, nel senso che se dovessi spiegarlo a qualcuno che non sa niente
di questi argomenti mi riuscirebbe difficile fargli capire perche' e'
stato introdotto il concetto di lavoro, com'e' venuto fuori ecc. Forse
mi basterebbe un buon libro di storia della fisica per colmare questa
lacuna, ma in realta' credo che il problema sia piuttosto diverso.
Non ho idea se storicamente sia nato prima il concetto di energia o
quello di lavoro ma per ora non ho intenzione di occuparmene. Sto
cercando un modo didatticamente valido di affrontare questi argomenti.
Su alcuni libri il lavoro e' presentato come definizione matematica e
dal calcolo del lavoro si fa derivare la conservazione dell'energia, di
solito questi libri mi lasciano molto insoddisfatto.
Altri libri (come il Feynman) partono dalla conservazione dell'energia e
derivano il concetto di lavoro passando per l'energia cinetica.
Sebbene mi piace molto come Feynman introduca il concetto di energia
trovo abbastanza brutto il discorso sull'energia gravitazionale e
cinetica (puo' benissimo darsi che sia io a non intuirne la bellezza).
Io ho pensato di argomentare in questo modo:
- Immaginiamo un punto materiale isolato. Siamo naturalmente interessati
a quantificare l'effetto di una forza sulla traiettoria del punto
materiale. Pertanto e' naturale definire il lavoro infinitesimo come F*ds.
- Per quanto riguarda l'energia penso che debba essere introdotta come
fatto puramente sperimentale e solo successivamente formalizzata e
magari dedotta come fanno i libri del primo tipo.
Avete suggerimenti per completare il discorso?
Grazie,
fadeh
Received on Sat Mar 10 2007 - 16:54:27 CET
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