Re: Secondo voi, la forza di gravità è simile ad una corrente o ad un vento?

From: <fortunati.luigi_at_gmail.com>
Date: 28 Feb 2007 04:00:24 -0800

On 27 Feb, 05:41, falzonemich..._at_libero.it (Michele Falzone) wrote:
> > Esiste una qualche altra analogia che possa rendere meglio (o meno
> > peggio) l'idea?
>
> Come mi pare di avere detto in precedenza, ed ancora una volta devo
> precisare che non ha nessun valore scientifico e a prescindere dalla parte
> teorica, che non � stata accolta dalla comunit� scientifica del tempo.
> Marco Todeschini sperimentalmente fa vedere con uno strano apparecchio,
> denominato idroplanetario costruito all'Universit� di Roma, dove crea dei
> vortici artificialmente, che questi vortici si attirano con legge
> inversamente proporzionale al quadrato della distanza.

  Non ho capito bene quello che intendi dire.
  Io chiedevo se esiste un'altra analogia che possa rendere meglio
l'idea della curvatura dello spazio.
  Le analogie difficilmente possono essere perfette. In genere
rappresentano solo degli espedienti per rendere comprensibili concetti
difficili mediante similitudini che, nel tentativo di guadagnare in
semplicit�, finiscono inevitabilmente per perdere in termini di
precisione.
  Tuttavia, pur nella loro imperfezione, sono utili a noi profani
(parlo di me, naturalmente, e non degli interlocutori) per capire, in
qualche modo, cose che, altrimenti, sarebbero fuori dalla nostra
portata.
  Ad esempio, se io con la matematica sono arrivato solo alle
equazioni di secondo grado e trovo difficolt� ad aiutare mio figlio
anche nel risolvere semplici integrali o derivate, non ho quello
"strumento di pensiero" (come un interlocutore di questa discussione
ha definito la matematica) che mi possa aiutare a capire la curvatura
dello spazio. Invece un telo che si deforma con un peso sopra, riesco
ad immaginarlo. Anche un mare (di qualche cosa) che abbia le sue onde
e le sue correnti, riesco a raffigurarmelo. Ma uno spazio, che nella
mia limitatezza non arrivo ad associare altro che ad un luogo privo di
tutto, non riesco ad immaginarlo mentre si curva. Se proprio mi
obbligo a pensarlo mentre s'incurva, automaticamente smette di essere
privo di ogni cosa e diventa pieno di punti interrogativi.
  E allora posso fare due cose, o arrendermi rinunciando a capire
(tanto � fuori dalla mia portata), o tentare comunque di farmi una mia
idea, grossolana e approssimata quanto si vuole, ma che si possa
accettare con un minimo di logica elementare. Io preferisco optare per
la seconda che ho detto.
  Ti chiedo: potresti spiegare meglio qual � l'analogia che proponi
nella tua risposta?
Received on Wed Feb 28 2007 - 13:00:24 CET

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