Conservazione dell'energia

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Sun, 04 Mar 2007 15:32:31 GMT

          L'altra sera passeggiando mi e' capitato di calciare un pezzo di gomma,
stranamente il sampietrino ha opposto una reazione contraria che non mi
aspettavo, in pratica il pezzo di gomma si e' sollevato, ma nel toccare
terra
ha urtato uno spigolo di una mattonella e cosi' e' tornato indietro. Quasi
nulla
di strano, se non che' la velocita' con cui e' tornato indietro era
attenuata rispetto
a quella di avanzamento, infatti anche se si e' risollevato circa con lo
stesso
angolo si e' fermato a meta' strada davanti a me. Dopo avere meditato
sull'evento
secondo i miei riferimenti metafisici che si svegliano di fronte ad ogni
fatto inatteso,
sono passato a speculare sugli aspetti piu' genuinamente meccanici
dell'evento.

         La prima immagine che mi e' affiorata alla mente e' stata quella di un
tavolo da biliardo in cui una biglia torna indietro attenuata dopo averne
messo
in moto altre due. A questa immagine si e' subito risvegliata una vibrante
protesta
da parte della cultura meccanica
con le sue risposte precise, ma tutto sommato un po' noiose perche' sempre
uguali,
infatti e' chiaro che in questo caso il sampietrino si era comportato
pressoche' come
un muro, e che l'effetto era dovuto al fatto che la gomma aveva acquisito un
poco di
momento angolare e che l'energia cinetica non e' perfettamente conservata a
causa
della natura leggermente inelastica del materiale che avevo calciato.

         Cosi' per sfuggire un poco alla noia mi sono messo a pensare a quale epoca
risale questa spiegazione. Mi sono chiesto in particolare se a Newton questa
dinamica
sarebbe apparsa subito chiara, ed ho pensato che in verita' da scienziato
qual'era
deve avere riflettuto su temi simili, a differenza di me che la fisica l'ho
imparata a scuola,
Newton avrebbe avuto certamente tutto un altro atteggiamento, ma li' per li'
quello che
ho pensato e' se lui si sarebbe posto il problema di capire dove fosse
svanito l'impeto
iniziale, o se si sarebbe posto il problema in altri termini. Mi e' tornato
alla mente la
disquisizione sull'impulso e l'energia cinetica. Ma l'idea che l'energia
potesse finire
in moto delle particelle, come la connessione fra dinamica ed energia
termica,
e piu' tardi dei campi elettromagnetici mi chiedevo in che modo se la
sarebbe
giocata Newton. Cioe' Newton avrebbe ipotizzato una conservazione
dell'energia
per questo oggetto come quella che aveva scoperto con la sua legge della vis
viva
per l'astronomia, o avrebbe attribuito il difetto di energia alle
imperfezioni del mondo
sub-lunare?

         Ho trovato questa discussione:

ppp.unipv.it/PagesIT/StoriaScienza/PDF/vis%20viva.pdf

che mette a confronto le idee di Cartesio e Leibnitz sulla conservazione
degli
impulsi.

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Sun Mar 04 2007 - 16:32:31 CET

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