"Paolo Russo" ha scritto nel messaggio news:jqqus3$9ic$1_at_dont-email.me...
> Ho poco tempo ma devo una risposta anche a te anche se tardiva
Ah ma non c'e' fretta :-)
> Se intendi che il convenzionalismo come visione filosofica generale e`
> maggioritario,
No, non intendo quello. Intendo che nel dibattito che riguarda l'argomento
specifico "convenzionalita' della simultaneita'" i sostenitori della tesi
convenzionalista sono in maggioranza.
Cioe' intendo che ritenere "poco standard" le mie idee sulla
sincronizzazione e' semplicemente sbagliato.
> Pertanto, finche' ti limiti a ricordare a tutti che la sincro e` una
> convenzione, per me non fai che dire un'ovvieta`, perche' ogni definizione
> in fisica e` una convenzione; tuttavia, l'insistenza con cui ricordi a
> tutti a ogni pie' sospinto questa specifica ovvieta` e non altre implica
> che tu ci veda un significato fisico particolare
senza nessuna intenzione minimamente polemica vorrei far presente che quasi
in ogni post riguardante la RR io vedrei dei punti che anderebbero
precisati, per distinguere grandezze fisiche da grandezze convenzionali. Se
dovessi ricordare l'ovvieta' suddetta "ad ogni pie' sospinto" non credo che
mi basterebbe un post al giorno. In alcuni periodi non ne basterebbero dieci
al giorno.
Ho esposto le mie idee a proposito piu' volte in passato e normalmente evito
di riproporle all'infinito. Da tempo intervengo sull'argomento quasi
esclusivamente a correggere stravolgimenti del mio pensiero che Fatal_Error
ripropone con una cadenza imbarazzante. L'ho invitato a non citarmi, ma
sembra che non ci riesca. Nell'ipotesi che proprio volesse citarmi l'ho
invitato ad aggiungere che io ho piu' volte fatto presente che le
ricostruzioni che lui fa del mio pensiero sono spesso, nella migliore delle
ipotesi, imprecise (piu' spesso sono chiari stravolgimenti), ma Fatal_Error
ha deciso di non accogliere nemmeno questo invito. E' per questo che mi vedo
costretto ogni tanto a correggere qualche ricostruzione fantasiosa di
Fatal_Error. Direi che questo sia il principale motivo per il quale posso
dare l'impressione di ricordare la specifica ovvieta' "ad ogni pie'
sospinto".
Ad ogni modo, passando alla sostanza,
> tuttavia, l'insistenza con cui ricordi a tutti a ogni pie' sospinto questa
> specifica ovvieta` e non altre implica che tu ci veda un significato
> fisico particolare, che io invece non vedo per il motivo citato da
> Fatal_Error: perche' si possono creare infinite varianti inutilmente
> complicate di praticamente qualsiasi cosa, non solo della sincro.
Assolutamente no, non ci vedo alcun significato specifico particolare.
Una parte non trascurabile del dibattito sulla convenzionalita' della
simultaneita' riguarda proprio la ovvieta' o meno della tesi (e, come
corollario, ci si potrebbe vedere la tua considerazione: "Essendo ovvio,
perche' insistere sulla convenzionalita' della sincronizzazione e non su
altre convenzionalita'?).
Su questo tema specifico la mia personale posizione non credo proprio che
sia maggioritaria, anzi, non l'ho proprio mai letta in alcun lavoro
pubblicato. Normalmente un convenzionalista risponde: "Di non ovvio c'e' che
..." (vedi ad esempio Rynasiewicz, R., 2012. Simultaneity, Convention, and
Gauge Freedom
http://philsci-archive.pitt.edu/9047/ ).
Personalmente ritengo che si debba rispondere che la tesi e' ovvia e che
l'unico motivo per il quale ha senso sottolinearla e' che ancora oggi in
letteratura sono presenti diversi lavori che si basano *pesantemente* sulla
negazione dell'ovvieta' suddetta.
E' ovvio che il valore numerico della coordinata x e' convenzionale, non
serve ricordarlo, e nessuno ottiene tesi basate sul semplice fatto
convenzionale che la differenza Dx<0.
E' ovvio che il valore numerico della differenza Dt e' convenzionale, eppure
serve ricordarlo perche' ancora oggi c'e' chi ottiene tesi basandole sul
semplice fatto convenzionale che Dt<0.
Ho sviluppato l'argomento qua
http://groups.google.com/group/free.it.scienza.fisica/msg/6bb09d1372c409d6?hl=it
Infine, sulle "infinite varianti inutilmente complicate".
Rispondo con un esempio.
La *descrizione* del moto di caduta di un grave sarebbe inutilmente
complicata qualora non mettessimo un asse (ad esempio l'asse z) parallelo
alla forza di gravita' e gli altri due in maniera tale da far si' che la
velocita' iniziale abbia componente nulla lungo uno degli altri due assi.
La "semplicita'" che deriva da un'opportuna scelta degli assi viene chiamata
da Reichenbach "semplicita' descrittiva". Viene contrapposta alla
"semplicita' induttiva". Solo quest'ultima ha valore scientifico. In
sostanza, Occam ci dice di scegliere il modello della gravitazione di Newton
piuttosto che il modello a n epicicli, non ci dice (ovviamente) nulla su
come piazzare gli assi.
La maggiore semplicita' che si ha con la sincronizzazione standard e' una
semplicita' descrittiva, cioe' una semplicita' priva di valore scientifico.
> Ciao
> Paolo Russo
Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sun Jun 10 2012 - 15:47:37 CEST