On 14 Feb, 12:16, "Valter Moretti" <vmoret..._at_hotmail.com> wrote:
> E' giusto quello che dice argo. Inoltre il fotone non � localizzato
> come oggetto quantistico, per cui discorsi di dove sia localizzata la
> curvatura non hanno senso (ed � questo uno dei problemi della RG e MQ
> insieme).
On 12 Feb, 17:56, "argo" <brandobellazz..._at_supereva.it> wrote:
> [...]
>
> > Ma se io non volessi considerare il campo come avulso dallo spazio cui
> > soggiace, cosa dovrei aspettarmi; o meglio come dovrei costruire
> > questo spazio?
>
> Non saprei.
> Vuoi provare ad associare un qualche concetto di ''energia'' allo
> spazio anziche' ad un campo?
> Forse l'energia associata alle onde gravitazionali fa al caso tuo.
> Ciao.
YYYY
Colpita e affondata :))
Volevo ridurmi proprio a questo..... ma ora lasciatemi proseguire:
Secondo voi, allora perche' se nel mondo "macroscopico" riusciamo a
<<concentrare>> l'energia come appartenente a "certi
luoghi" (attraverso la proprieta' d'appartenere contestualmente a
certi precisi corpi) poi nel mondo "microscopico" tale possibilita' ci
viene tolta?
Allora dico:
Suppongo che sia il mondo composto solo di spaziotempo e luce! (sto
supponendo, ehh....)
Ogni entita' classificata come particella (fermionica) sia soltanto
una "locale dilatazione dello spazio tempo". Tale proprieta' si
manifesta nel fatto che la luce attraversando questa regione di spazio
"implosa" impieghi piu' tempo per percorrerla.....possa anche essere
deflessa per via d'una time-dilation non isotropica....Insomma la
dinamica viene totalmente descritta da tale scenario RG.
E questa sembra la RG, o la sua versione semplice, ma stavolta non
voglio necessariamente presupporre l'esistenza dei corpi (a
generazione del Tensore E-I).... suppongo soltanto
che ci sia "energia" da qualche parte.
Ma come arrivare al compromesso con la MQ per cui nulla e' localizzato
(intendo nello spaziotempo)?
Con la QED un passo avanti lo faccio, dato che tutto lo spazio (4dim)
lo riempio di fotoni virtuali e contemporaneamente gli elettroni
diventano semplicemente la loro controparte... e sostanzialmente la
presenza o meno di energia la controllo tramite operatori di campo (e
non piu' corpi).
Il passo avanti che si e' fatto era necessario.
Cosi', detta alla meglio, come puo' un fotone essere emesso e sapere
"gia' " quale sia il suo <<minimo cammino>> che dovra' percorrere per
arrivare a destinazione?
Quindi di per se' i fotoni non sono se non la risultante di una
infinita' di fotoni virtuali che sono dappertutto nello spaziotempo 4d
(e percio' il fotone sa quale sia il momento d'essere emesso e quale
sia il suo minimo cammino).
Ma il fotone, come l'elettrone, ed entrambi come operatori.... devono
questa volta soddisfare un ulteriore requisito:
quello della "implosione dello spazio". Sostanzialmente, volendo
accostare la QED alla RG vorrei che mi si permettesse un <<trasporto
parallelo>> su di uno spaziotempo curvo... non di vettori ma di
operatori.
Ed e' ostica questa soluzione.
Ma se faccio caso al fatto che un elettrone potrebbe essere
semplicemente spazio? (come sopra ho gia' detto).
Ad esempio una varieta' locale? Un fibrato tangente?
Cio' spiegherebbe il perche' l'elettrone sia davvero "puntiforme"
entro determinate "accezioni di puntiformita'"? (come sottolinea anche
Enrico Smargiassi)?
Mi spiego meglio:
Prendiamo lo spazio naturale, bello e tondo, cosi' com'e' e come
abbiamo sempre avuto modo di considerarlo.
Prendiamo la luce.
Essa nello spazio euclideo non ha inclinazioni. Nella varieta' 4dim
della RG inizia a "curvare" (o meglio essa effettivamente continua ad
andare sempre dritta, ma facendolo in uno spaziotempo che non e' piu'
piano ci da' questa impressione).
Orbene, la struttura proposta da Kaluza-Klein e' abbastanza similare
ma ha un punto di sostanziale discordanza:
In essa vi sono 5dim a livello globale, mentre in questa prospettiva
le dimensioni rimangono sempre 4 e si estendono a 5 (ovviamente
perche' si parla solo dei fotoni quindi basta 1 dimensione
aggiuntiva?) soltanto nei punti in cui si "concentra" l'energia dei
fermioni.
In tutto questo risulta che gli unici "ispessimenti" (regioni di
implosione) dello spaziotempo 4d sembra siano i fermioni, mentre i
bosoni mediatori non collaborano a questa implosione.
Il conflitto nasce con le onde gravitazionali: dovrebbero essere
bosoni eppure operano alla maniera dei fermioni (nell'ottica della
supposizione che ho descritto)! Infatti portano proprio loro la
deformazione dello spaziotempo.
Che faccio?
Butto tutto a mare? :))
Se ste benedette onde gravitazionali non esistessero sarebbe buono...
perche' non andrei in conflitto; d'altronde come fare ad eliminarle
(dato che ne sono un accanito sostenitore?????)
Ho l'impressione a questo punto che la visione descritta alla maniera
QFT e quella descritta alla maniera RG (geometrodinamica) siano
supplementari: entrambe buone, e pertanto vanno bene entrambe ma sono
mutualmente esclusive. Se descrivo la realta' con l'una allora debbo
abbandonare l'altra.
Received on Wed Feb 14 2007 - 16:23:41 CET
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