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From: BAGS <nospam_at_tin.it>
Date: Sat, 03 Feb 2007 14:05:08 +0100

On Wed, 31 Jan 2007 11:38:27 GMT, "ivan" <19935invalid_at_mynewsgate.net>
wrote:

>
>Figuriamoci un esperimento in cui un fascio di fotoni incide su un
>filtro polarizzante. Il dato sperimentale potrebbe essere che ne passa
>una frazione p.
>Ora consideriamo un singolo fotone prima che abbia raggiunto il filtro.
>Mi sembra logico che possiamo dire che lo stesso abia una probabilit�
>p di passare.
>Sto leggendo che molti fisici ( o filosofi? ) si pongono il problema
>se tale ricorso alla probabilit� sia relativa alla mancata conoscenza
>di informazioni che consentirebbero una valutazione migliore, o se sia
>invece una necessit� posta dalla natura ( probabilit� "ontologica" ).
>Mi chiedo: dal punto di vista della fisica, questa distinzione �
>davvero importante?
>Cio�: oltre ad essere una questione di gusto, il supporre o meno
>l'esistenza di variabili pi� "fini", che consentirebbero una
>previsione non probabilistica, cambierebbe qualcosa?

Risposta istintiva di un NON fisico;
SI cambierebbe qualcosa: tutta la termodinamica ..

Ciao, BAGS.
Received on Sat Feb 03 2007 - 14:05:08 CET

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