Re: Lisa Randall, fisica teorica.

From: popinga <p4w_at_libero.it>
Date: Sat, 03 Feb 2007 23:37:22 GMT

Il 01 Feb 2007, 14:22, gianmarco100_at_inwind.it (Tetis) ha scritto:

> Ho appena sfogliato il nuovo libro sugli scenari dentro ed oltre il
modello
> standard, questo lo ha scritto Lisa Randall che ha sviluppato alcuni
modelli
> di extra dimensioni per una unificazione della descrizione delle
interazioni
> forti, deboli, elettriche e gravitazionali.

  [ . . . ]

> nel senso che il modello che lei ha sviluppato non soltanto produce come
> sotto
> prodotto dell'evidenza di gerarchie energetiche della fisica delle
> particelle, la curvatura
> necessaria a produrre la compattificazione, ma porta, in un caso a
> predizioni
> teoriche sensazionali che potrebbero essere messe in evidenza gi� da LHC.

Vedila cos�: anche al LEP c'era la possibilit� di rivelare particelle SUSY..


> Qui rimango perplesso. Queste predizioni sarebbero che per effetto delle
> dimensioni extra i fisici di LHC potrebbero trovarsi con difficolt� di
> bilancio
> energetico. Nel senso che l'eccitazione di un modo vibrazionale del campo
> lungo una extra dimensione porterebbe alla sensazione che l'energia non
> sia conservata.

Mai sentito dire. Che io sappia (ben poco) la ricerca di extra-dimension
negli esperimenti di LHC � legata alla rivelazione indiretta di un
particolare stato di risonanza "radione" (Phi). Il radione � un campo
scalare previsto dalla teoria della Randall che si accoppia con l'Higgs e
decade principalmente in Phi->H+H... quindi penso che la ricerca del radione
a LHC (CMS, Atlas..) sia legata alla rivelazione dei prodotti finali del
decadimento dei due Higgs (quark b, tau, gamma...). Le propriet� del radione
sono ignote e attualmente espresse in termini dei parametri liberi della
teoria, e la rivelazione � possibile solamente per particolari
configurazioni dello spazio dei parametri (quindi nulla si potr� inferire
sulla mancata rivelazione del radione se non l'esclusione di alcune regioni
dello spazio dei parametri, ad esempio limiti alla sua massa etcetc.) perch�
dubito che la fisica di LHC lo "ricopra" tutto.
Naturalmente in tutto questo discorso si d� per scontata la scoperta del
bosone di Higgs:)


> Non ho obiezioni di principio a questa eventualit�, solo mi
> sembra strano se queste problematiche si ponessero a livello delle energie
> in gioco in LHC, ma anche questa impressione non � basata su motivazioni
> di principio, quanto piuttosto su questioni di carattere astrofisico. Come
> sarebbe potuto sfuggire agli astrofisici che studiano le radiosorgenti un
> simile ammanco?

Questo invece non mi stupisce. Gli astrofisici modellizzano le sorgenti a
piacimento basandosi su ben poco di osservabile, se ci pensi. E qui i
parametri in gioco sono davvero tanti, poich� in addizione a quelli
'fondamentali' (legati ai processi di fisica delle particelle) abbiamo
quelli astrofisici, caratterizzati da insormontabili incertezze e
l'aleatoriet� intrinseca che caratterizza i modelli statistici. Solo
giocando con l'incertezza di questi parametri, puoi p.e. costruire tanti
modelli di sorgenti associati alla stessa emissivit�.
Quindi anche un eventuale pseudo-deficit di energia in un processo
astrofisico di alte energie potrebbe benissimo essere interpretato in un
milione di differenti modelli di sorgente.


> Alla perplessit� si � aggiunta la delusione di vedere che a dispetto della
> presentazione: "Lisa Randall � uno dei massimi esperti di fisica delle
> particelle
> e cosmologia, si � occupata di .... " manchi in tutto il libro la bench�
> minima
> considerazione quantitativa su questioni cosmologiche e sui dati di
> astrofisica

Devi ammettere, per�, che Lisa Randall � molto bella.

> che possano supportare il sospetto di una fenomenologia tanto innovativa
> gi� alla scala delle energie raggiungibili in LHC. Quasi certamente sono
io
> che
> mi sbaglio. Forse non sono cos� facili i bilanci energetici nelle radio
> sorgenti,
> forse le fenomenologie al TeV sono fuori della possibilit� di verifica
> quantitativa
> per mezzo di modelli simili.

Come ti ho gi� detto, probabilmente � cos�, almeno in astrofisica.
In cosmologia, invece, potrebbero esserci conseguenze ben pi� pesanti.


> Ma quello che mi chiedo � se questo tipo di
> fenomenologia non comporterebbe anche altro genere di difficolt�, ad
esempio
> a livello del principio di equivalenza. Cosa ne pensate?

Dipende. In cosmologia ci sono cos� tanti problemi aperti che un problema in
pi� potrebbe rappresentare una soluzione per gli altri. Ad esempio il
radione � un possibile candidato del cosiddetto "campo di quintessenza", il
quale offre una interpretazione dinamica della dark energy come energia di
vuoto di questo campo scalare. L'interazione del campo di quintessenza con
la materia ordinaria richiede una nuova (quinta) interazione a lunga
distanza (repulsiva?) che porterebbe alla violazione del principio di
equivalenza ma anche tanta fenomenologia...queste comunque sono ancora
grosse speculazioni, ma � chiaro che a questi livelli (dimensioni extra,
radione, quintessenza...) quasi nessun principio � al sicuro:)


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Received on Sun Feb 04 2007 - 00:37:22 CET

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